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Formula 1

F1, finale in volata del Mondiale 2021. Arabia Saudita favorevole a Hamilton, Abu Dhabi a Verstappen?

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A 59 anni di distanza dall’ultima volta, il Mondiale di Formula Uno si deciderà nel mese di dicembre. Quando mancano ancora due Gran Premi da disputare (Arabia Saudita il 5 e Abu Dhabi il 12 dicembre) è infatti ancora tutto aperto sia nel campionato piloti che in quello costruttori, con Max Verstappen leader della generale a +8 su Lewis Hamilton e con la Mercedes avanti di 5 punti sulla Red Bull.

Questo weekend Verstappen avrà a disposizione il primo match point iridato della carriera in Formula Uno ma, a meno di clamorosi colpi di scena (come un ritiro di Hamilton), ci si giocherà tutto nel gran finale di Yas Marina. L’inerzia adesso è tutta dalla parte del “Re Nero”, che può sfruttare una power-unit sostanzialmente nuova (quella usata in Brasile) da qui a fine campionato su circuiti in cui il motore sarà un fattore.

Il sette volte campione iridato è reduce da due vittorie consecutive ed in generale da due weekend dominati in lungo e in largo sul fronte delle performance, però deve sempre inseguire in campionato ed il suo margine di errore è azzerato. Certo, il prossimo appuntamento in calendario dovrebbe favorire sulla carta le caratteristiche della sua Mercedes, ma quest’anno spesso e volentieri i pronostici della vigilia sono stati prontamente smentiti.

La nuova pista cittadina di Gedda ha sì una seconda parte estremamente veloce e quasi completamente full gas, ma il primo settore del tracciato è molto tecnico con una successione di curve a medio-alta velocità tra i muri in cui l’abilità del pilota ed il carico aerodinamico delle vetture potranno fare la differenza. Si tratta di un lay-out estremo, per certi versi paragonabile a quello di Montreal, in cui ogni piccola sbavatura può costare carissimo sia in qualifica che in gara.

Mercedes potrebbe provare addirittura a fare doppietta in Arabia Saudita, nel caso in cui la W12 dovesse adattarsi perfettamente al nuovo circuito, sfruttando un eventuale cambio motore di Verstappen (giunto a quota 6 GP completati con le stesse componenti) o comunque la minore efficacia di una power-unit Honda ormai logora.

L’impressione è quindi quella che si possa arrivare ad Abu Dhabi con i due rivali divisi da pochissimi punti o addirittura in perfetta parità (scenario possibile con la vittoria di Hamilton a Gedda davanti a Max, facendo segnare anche il giro veloce). A quel punto l’ultimo GP diventerebbe una sorta di spareggio, con il vincitore di tappa (o comunque chi dei due precederà l’altro) che si aggiudicherebbe anche il tanto agognato titolo mondiale.

Yas Marina è sempre stata un feudo Mercedes in era power-unit (6 successi di fila dal 2014 al 2019) fino alla scorsa stagione, in cui Red Bull piazzò la zampata con Verstappen nell’ultimo GP del 2020 lanciando così un segnale importante alle Frecce Nere verso il campionato successivo. Attenzione però perché dopo 12 edizioni di seguito con la stessa conformazione, quest’anno sono state introdotte delle piccole ma importanti modifiche al lay-out della pista emiratina.

Lo scopo di questi cambiamenti è agevolare i sorpassi in gara, eliminando di fatto la chicane a inizio T2 e la sequenza di curve lente dopo la seconda zona DRS all’inizio del terzo settore. Novità che vanno incontro alle esigenze di Mercedes, con le Red Bull che avranno a disposizione meno sezioni a bassa velocità per compensare il deficit di potenza motoristica sui rettilinei.

Foto: Lapresse