Seguici su

Pallavolo

Volley, Daniele Lavia finto opposto con Trento: modulo a “tre schiacciatori” con Michieletto. Soluzione anche per l’Italia?

Pubblicato

il

Trento ha giocato due partite in questo avvio di stagione, entrambe in SuperLega (il massimo campionato italiano di volley maschile) e vinte entrambe in maniera convincente (3-0 contro Verona in casa e 3-1 contro Vibo Valentia in trasferta). Il coach Angelo Lorenzetti ha però cambiato la formazione tra i due incontri, adottando nella seconda occasione il modulo con “tre schiacciatori” che potrebbe rivelarsi un’arma vincente in questa stagione. Non si tratta di una novità assoluta, ma non veniva applicato da un po’ di tempo a questi livelli e interessa da vicino alcuni giocatori italiani di punta, freschi Campioni d’Europa con la Nazionale.

Contro i veneti ci si era affidati a Giulio Pinali come opposto tradizionale, schierando come schiacciatori il bulgaro Matey Kaziyski (che alla vigilia del campionato era indicato come opposto titolare) e Daniele Lavia, mentre il martello Alessandro Michieletto è rimasto in panchina (anche perché reduce da un’estate decisamente intensa e conclusa col trionfo ai Mondiali Under 21 dopo l’apoteosi continentale con la Nazionale maggiore). Per la trasferta in Calabria, invece, ecco spuntare il nuovo modulo: Daniele Lavia finto opposto, Alessandro Michieletto e ancora Matey Kaziyski di banda.

Michieletto top scorer (17 punti con 3 aces, 44% in attacco, 30% in ricezione su 10 palloni), Lavia ha messo a segno 15 punti (52% in fase offensiva con 3 muri, 76% in ricezione su 21 palloni), il bulgaro ha chiuso con 14 punti (46% in attacco, 43% in ricezione su 14 palloni). Questo recita il tabellino di una vittoria che ha permesso a Trento di issarsi al comando della classifica generale con 6 punti, affiancando Perugia. Entriamo però un po’ più nel dettaglio di questo schema tattico con “tre schiacciatori”.

Si hanno contemporaneamente in campo quattro atleti in grado di ricevere (appunto i tre attaccanti e ovviamente il libero), dunque le combinazioni del modulo di ricezione sono variegate e non si deve sottostare a obblighi stringenti in fase di gioco. Il sestetto diventa così fluido, ci si può adattare alla battuta avversaria e nascono rotazioni meno classiche e impostate, un po’ più originali e mutevoli anche nel corso di uno stesso set.

Lorenzetti ha puntato su Kaziyski vicino al palleggiatore Riccardo Sbertoli (dunque in S1) e Michieletto un po’ più lontano dal regista (in S2), mentre Lavia era appunto il finto opposto. Chi si trova in seconda linea viene scaricato del fondamentale in modo da avere più possibilità per martellare in pipe. Ne nascono un’infinità di variazioni. Come in una partita a scacchi: più il gioco si complica ed esce dagli schemi, più l’avversario deve pensare a più contromosse e dunque rischia di andare in difficoltà.

Sarà l’idea geniale per Trento? Ne potrebbe beneficiare anche l’Italia in futuro? Ricordiamo che Giulio Pinali, Alessandro Michieletto e Daniele Lavia erano titolari fissi con l’Italia del CT Fefé De Giorgi che ha vinto gli Europei un mese fa.

Photo LiveMedia/Lorena Bonapace