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Volley femminile, l’Italia si arrende alla Russia nella Finale dei Mondiali U18

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Non c’è stata partita. L’Italia si inchina alla Russia nella finale del Mondiale Under 18 e si mette al collo una comunque prestigiosa medaglia d’argento, la seconda consecutiva dopo quella conquistata nel 2019. Allora le italiane trascinarono al quinto set gli Stati Uniti prima di arrendersi, quei hanno alzato bandiera bianca dopo appena 75′ di match a senso unico (25-16, 25-17, 25-21) con una sola variazione sul tema, ad inizio del terzo set.

Organizzazione di gioco, efficacia in battuta, a muro e in difesa e tante soluzioni in attacco: queste le caratteristiche di una Russia che, alla luce dei fatti, si è dimostrata più forte nettamente delle azzurre che hanno subito psicologicamente le avversarie fin dalle prime battute di gioco. Il tecnico russo Alexander Karikov ha preparato alla perfezione il match, istruendo le sue giocatrici su come fermare il pericolo numero uno, l’azzurra Julia Ituma che ha faticato a trovare le scelte giuste, cercando troppo la potenza in attacco: soluzione che non ha pagato e che ha favorito muro e difesa avversarie ma avrà tempo di crescere tecnicamente la fortissima attaccante italiana. Eccelsa la prova in regia della russa Kobzar, mentre dall’altra parte Passaro ha dovuto fare i conti con l’imprecisa ricezione italiana ed è andata in grande difficoltà, dovendo anche uscire dal campo nel finale.

L’avvio è un monologo della squadra russa che con un paio di turni di battuta manda in tilt la ricezione italiana e si ritrova avanti addirittura 5-17. L’Italia prova a scuotersi e ci riesce solo nel finale recuperando fino a 16-24 prima di arrendersi all’attacco di Zamanskaia per il 16-25. 

In avvio di secondo set un paio di difese incredibili della Russia mandano in totale confusione la squadra italiana che, ancora una volta, subisce un break pesantissimo e si trova sotto 2-12. Tentare di giocarsela, con questo handicap, è pressochè impossibile. Le azzurre ci provano, ci si mettono di impegno a ritrovare il cambio palla e in parte ci riescono, riuscendo ad avvicinare le solide rivali fino al 13-19 ma nel finale la Russia non sbaglia più e si impone 17-25 con l’attacco vincente di Kapralova, altra giocatrice da tenere d’occhio. 

Nel terzo set l’Italia si illude di poter riaprire la partita. Ituma in battuta manda per la prima (e unica volta) in difficoltà la ricezione avversarie e scava un solco apparentemente importante guidando le azzurre sull’11-5. E’ un fuoco di paglia perchè l’Italia inizia a balbettare nuovamente sul cambio palla nella parte centrale del set e si fa avvicinare dalle rivali (17-15), fino a bloccarsi letteralmente sul 19-16. Sale in cattedra Popova, la migliore delle attaccanti russe, che guida le sue al ribaltone decisivo: 19-22. L’Italia alza bandiera bianca e la Russia completa l’opera con il break di 1-9 che frutta il 20-25 che significa titolo mondiale a 28 anni dal primo e unico successo conquistato dalle russe finora nell’allora Cecoslovacchia nel 1993 in finale contro il Giappone (va rimarcato anche un trionfo dell’URSS nel 1989). Per l’Italia (che ha disputato la quarta finale a fila), invece, si tratta del secondo argento consecutivo, il terzo nella storia della manifestazione.

Per la Russia sembra l’alba di una nuova generazione d’oro: questo gruppo aveva infatti vinto anche l’Europeo di categoria. Decisivi oggi i 12 punti a testa messi a segno dalle letali Natalia Surova e Varvara Sergeeva. All’Italia non sono bastate le 13 marcature della stella Julia Ituma, la cui potenza oggi è stata a lungo disinnescata dal muro avversario.

Foto Fivb

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