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US Open, Italia a due facce: Sinner e Berrettini convincono, tanti passi falsi dalle seconde linee. Eterno Seppi

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Il 31 agosto 2021 lo avevamo ribattezzato ‘Italia-Day’. La seconda giornata dell’US Open 2021 prevedeva ben undici italiani in campo nel primo turno, tutti inseriti nella parte alta del tabellone maschile, e Martina Trevisan che ha sconfitto in maniera convincente Coco Vandeweghe nel torneo femminile. Torniamo però a concentrarci sul torneo ATP, dove era presente ‘la valanga azzurra’, per prendere in prestito un neologismo da un altro sport. Come si è comportato il gruppone italiano? Diciamo solo che poteva andare meglio.

40%: questa la percentuale di successo di giornata, con alcuni ko che bruciano parecchio. Ma partiamo dalle note positive: Matteo Berrettini ci ha messo un paio di set per prendere le misure al francese Jeremy Chardy, ma alla fine il risultato parla di un 3-0 netto con il 67% delle prime di servizio in campo (81% vinte); il suo primo approccio con il cemento americano è positivo, ma anche il romano sa di poter fare ancora meglio in vista dei prossimi impegni. Anche Jannik Sinner convince con il successo sull’australiano Max Purcell in quattro set: momento di flessione nella terza frazione, ma la partita è sempre figurata dalla parte dell’altoatesino, che ha avuto una grossa mano dal suo servizio, il momento nero è ormai alle spalle.

Come potrebbe averlo messo alle spalle Lorenzo Musetti. Dal Roland Garros agli US Open, questo il periodo di attesa del nativo di Carrara per tornare alla vittoria. Inizio contratto contro l’americano Emilio Nava, ma alla lunga i bei ricordi contro l’avversario, nello specifico il successo agli Australian Open Junior 2019, vengono a galla e così Lorenzo strappa la prima vittoria della carriera sul cemento americano. Non è la prima invece per Andreas Seppi, che fa qualcosa di speciale contro Marton Fucsovics: si gioca ogni scambio con l’ungherese, reduce dai quarti di finale di Wimbledon, e salva cinque match point nel tie-break del quinto set prima di ottenere una dolcissima vittoria. A trentasette anni e mezzo Andreas corre e si diverte ancora come un ragazzino: dopo l’addio di Paolo Lorenzi, è lui l’eterno del nostro tennis.

Ora però ci sono le note negative, ed alcune sono davvero stonate. Come il ko di Lorenzo Sonego contro il qualificato tedesco Oscar Otte in quattro set; il torinese sbaglia tantissimo nei momenti decisivi della partita regalando uno scalpo importante al suo avversario, perdendo una bella occasione per farsi strada nel quarto slam dell’anno. Anche Fabio Fognini ha molto da rimproverarsi, dopo aver spento completamente la luce con il canadese Vasek Pospisil. Due set dominati ed un break di vantaggio nel quinto non sono bastati per tornare al successo a Flushing Meadows che manca dal 2018. Forse però lo scivolone più sorprendente è quello di Marco Cecchinato, eliminato in quattro set dall’americano Zachary Svajda che si toglierà lo sfizio di affrontare Jannik Sinner domani. Il palermitano conferma così la sua allergia agli Slam che non si chiamano Roland Garros, unico in cui ha raccolto successi in carriera. 

Entriamo invece nella fascia delle sconfitte ‘accettabili’, quelle che ci si poteva aspettare o che arrivano dopo delle partite tirate. Per Salvatore Caruso non era un debutto agevole con il giapponese Kei Nishikori, giocatore che in carriera vanta anche una finale sul cemento americano, e il ko in quattro set dimostra l’attuale rapporto di forza tra i due. Gianluca Mager ha lottato come un leone con l’australiano Jordan Thompson, arrendendosi solo al tie-break del quinto set in un vero e proprio braccio di ferro, mentre Stefano Travaglia ha ceduto senza mezzi termini al francese Corentin Moutet, che affronterà così Berrettini. Tirando le somme, i numeri non sono ottimali riguardando le forze che l’Italia metteva in campo, con due o tre ko che bruciano parecchio. Dall’altra parte arrivano dei successi confortanti da giocatori che possono davvero fare strada: domani sarà il momento di un’altra prova di forza per il nostro tennis.

Foto: LaPresse

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