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Scherma, il ritorno di Stefano Cerioni: “Scommetto su Arianna Errigo. Da fuori ho individuato dei difetti da correggere”

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Stefano Cerioni, dopo nove anni, torna a essere l’allenatore del fioretto in tema di Nazionale italiana. Il ritorno si è concretizzato dopo che, alle Olimpiadi di Tokyo, non c’è stato nessun oro nonostante cinque medaglie: questo ha portato a una specie di rivoluzione che non ha però coinvolto soltanto lui.

Queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport: “Ci speravo tanto, ho sempre avuto la panchina dell’Italia come priorità. La Francia mi ha corteggiato a lungo. Sono stato vicinissimo, addirittura ero già stato annunciato a Parigi. Ma nelle ultime settimane gli sforzi della Federscherma si sono intensificati e sono andati a buon fine. L’avermi cercato così insistentemente mi lusinga e mi carica di stimoli, anche se l’offerta della Francia era molto allettante, in primis dal lato economico“.

Da dove si riparte: “Da un settore che ha comunque grandi potenzialità. A Tokyo è mancata sostanzialmente la medaglia a squadre dei maschi e ha fatto un certo effetto non vedere nemmeno una donna sul podio individuale, perché ci eravamo fatti la bocca buona… Tuttavia il materiale umano resta sempre di prima qualità“.

I punti di riferimento: “Innanzitutto Daniele Garozzo e Alice Volpi, chiaro. E Arianna Errigo. Un’atleta dal talento immenso, che conosco molto bene. Ha passato momenti non facili, ma sono pronto a scommettere. Spero di ritrovare l’Arianna dei miei tempi, ha tutto per essere ancora vincente”. E per quel che riguarda proprio Errigo e il progetto fioretto-sciabola: “Dovrà scegliere. Credo che quella vicenda le abbia tolto molte energie. Oggi non è possibile stare ai vertici in due armi“.

Sull’impostazione del lavoro (quasi) come quella d’un tempo e sulle questioni tecniche: “Ci metterò anche molto dell’esperienza che ho maturato nel quadriennio da c.t. della Russia e poi come maestro individuale di atleti d’alto livello. […] Aver osservato il fioretto azzurro da fuori per nove anni è stato molto istruttivo. Ho visto per esempio alcuni difetti che magari, quando ci sei dentro, un po’ ti sfuggono: successe pure a me“.

Foto: Bizzi / Federscherma

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