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Volley, Italia: un ciclo è finito, ma i giovani non mancano. Da chi parte la rifondazione

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Si volta pagina, tra continuità e novità. L’Italia del volley maschile non finisce a Tokyo anche se l’amarezza e il rammarico sono forti per una sconfitta evitabile contro l’Argentina. Tokyo sarà probabilmente il capolinea per un paio di giocatori, il libero Colaci e lo schiacciatore Juantorena, che ha già annunciato il suo addio all’azzurro.

Quello degli schiacciatori potrebbe essere un problema tutto sommato limitato vista l’abbondanza di giovani che si sono affacciati in Superlega nelle ultime due stagioni, proprio quando sembrava suonare l’allarme per la mancanza di martelli ricevitori. Alessandro Michieletto è solo la punta dell’iceberg di un gruppo di schiacciatori di valore: c’è intanto Daniele Lavia che dovrebbe essere il prossimo titolare azzurro, a partire dagli Europei ma in arrivo ci sono sia Mattia Bottolo, punto di forza di Padova e Francesco Recine, il prossimo anno a Piacenza: entrambi hanno mostrato ottime cose in VNL, così come Davide Gardini che, finita l’esperienza negli States, verrà a confrontarsi in Italia.

Al centro Anzani, Piano, Galassi ma anche Russo, Ricci, Mazzone assicurano una certa continuità e in arrivo c’è qualche giovane interessante come Mosca, che già si è ben comportato in VNL.

Giannelli e Sbertoli sono destinati a durare ancora a lungo in nazionale ma quello dei palleggiatori non è un grosso problema per il futuro del volley italiano che può contare su giocatori come Spirito in grado di entrare in qualsiasi momento nel gruppo azzurro, mentre tra i giovani attenzione a Porro che è in rampa di lancio.

Poche difficoltà anche a dare continuità nel ruolo di libero con Fabio Balaso in pole position per la sostituzione di Colaci ma attenzione an che ai giovani Federici e Scanferla. Il problema potrebbe essere quello dell’opposto. Dovessero mollare Zaytsev e Vettori si aprirebbe una discreta falla in casa azzurra. Non ci sono alternative al momento, come sostituti a Gabriele Nelli e Giulio Pinali: qui serve lo stesso lavoro (e anche un pizzico di fortuna) fatto in azzurro e nei club sugli schiacciatori ricevitori, anche se negli ultimi anni opposti di alto livello non ne sono usciti a livello giovanile.

Fotlo Fivb

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