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Volley femminile, l’Italia saluta le Olimpiadi: i quarti sono un tabù, Serbia straripante. Egonu ko contro Boskovic

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I quarti di finale delle Olimpiadi si rivelano ancora una volta un tabù per l’Italia. La Nazionale di volley femminile si arena nel primo match della fase a eliminazione diretta, non riuscendo a superare quello scoglio che appare davvero insormontabile. Questa volta la nostra Nazionale si era presentata ai Giochi con i mezzi e le ambizioni di arrivare fino in fondo, di conquistare quantomeno una medaglia e di battagliare per salire sul gradino più alto del podio. Finisce invece tutto troppo presto: le azzurre si devono mestamente arrendere alla Serbia con un secco 3-0 (25-21; 25-14; 25-21). Le Campionesse del Mondo si confermano la bestia nera di questo gruppo. Finale dei Mondiali 2018, semifinale degli Europei 2018 e ora le Olimpiadi: hanno sempre vinto le ragazze di coach Zoran Terzic, oggi apparse decisamente superiori e con almeno una marcia in più.

L’Italia ha ben interpretato il primo set, rimanendo in partita fino al 20-20 prima di commettere un paio di sbavature determinanti. Nel secondo parziale non c’è mai stata storia, come testimonia l’umiliante 14-25. La nostra Nazionale ha tentato una reazione e infatti nel terzo parziale si è portata anche sul +4 (10-6), salvo poi farsi rimontare e cedere alla lunga distanza dopo appena 72 minuti di una partita scivolata via troppo velocemente dalle mani ed in cui non si è praticamente mai stati protagonisti. Miriam Sylla e compagne tornano a casa a mani vuote, in maniera inattesa alla vigilia del torneo ma non così inaspettata dopo le brutte sconfitte contro Cina e USA maturate negli ultimi due incontri della fase a gironi (bastava sconfiggere le già eliminate asiatiche per garantirsi un quarto di finale decisamente più abbordabile contro la Repubblica Dominicana). La Serbia affronterà gli USA in semifinale.

Molto del confronto ruotava nell’attesissimo duello tra le opposte Paola Egonu e Tijana Boskovic, il testa a testa tra quelle che vengono ritenute le due giocatrici più forti del mondo. La serba vince a mani basse contro la nostra fuoriclasse, oggi apparsa decisamente appannata ed incapace di trascinare le compagne verso l’impresa: 24 punti contro 16, ma soprattutto varietà di colpi, maggiore precisione, più incisività e più trasporto nell’infondere la giusta aggressività al resto del sestetto da parte della balcanica. La Serbia ha giganteggiato in tutti i fondamentali, facendo la differenza con una difesa imperiale e un muro più convincente.

Detto delle due bomber di razza, vanno segnalati i 10 sigilli di Milena Rasic (3 muri), 6 a testa per Mina Popovic e Bojana Milenkovic (3 muri per entrambe). Tra le fila dell’Italia è andata in doppia cifra soltanto Egonu. Ofelia Malinov ed Alessia Orro si sono alternate in cabina di regia, ma non è cambiato praticamente nulla. Elena Pietrini e Caterina Bosetti non sono riuscite a dare la giusta copertura difensiva e in attacco si sono fermate a 7 e 6 punti. Brava la centrale Anna Danesi in avvio di partita (6 punti, 3 muri), ma poi si è spenta alla distanza insieme alla compagna di reparto Sarah Fahr (2, nel terzo set è subentrata Cristina Chirichella). La capitana Miriam Sylla è entrata soltanto per alcun scambi.

LA CRONACA DELLA PARTITA

La Serbia parte fortissimo con Ognjenovic e un mani-out di Busa (1-3), ma Pietrini e un muro di Danesi su Milenkovic (3-4) ci tengono a contatto. Il pareggio arriva a quota 5 con la stampatona di Danesi su Boskovic, poi Milenkovic è imprecisa in ricezione e l’Italia mette la testa avanti (7-6) e addirittura guadagna un break eccezionale: muro di Fahr ed errore di Boskovic per il 9-7. Le ragazze di Mazzanti commettono però una letale invasione senza la quale si poteva allungare a +3 (9-8) e si procede punto a punto. Boskovic lancia le slave con due vincenti da brividi (11-13), ma Egonu ha la personalità per rientrare a suon di missili (15-15). Le azzurre sono indemoniate: Malinov straripante a muro, poi Boskovic viene murata per il 17-15. Qualche errore di troppo, però, con Egonu imprecisa in attacco, permette alle avversarie di rientrare sul 18-18. L’Italia ne ha fino al 20-20, poi crolla all’improvviso: errore di Bosetti al servizio, bordata di Boskovic, murata su Pietrini e chiusura di Ognjenovic.

L’Italia è in confusione totale, è impalpabile in ricezione e in difesa, non è minimamente efficiente in attacco, non ha grinta e sembra non crederci. Boskovic e compagne sono decisamente in un’altra dimensione e volano addirittura sul +6 (8-2). Un ace di Egonu, una rasoiata di Bosetti ed un errore di Rasic permettono di dimezzare lo svantaggio (6-9). Rimaniamo a contatto con un primo tempo di Danesi ed una parallela di Egonu (9-12), ma poi Fahr sbaglia un pallone sottorete e Boskovic è implacabile in diagonale (9-14). Le ragazze di Mazzanti escono dal campo, risultando nettamente inferiori in ogni fondamentale rispetto alle rivali: vincente di Popovic, ace di Ognjenovic, solito assolo di Boskovic, pallonetto di Popovic e fallo di Orro. La Serbia doppia sul 20-10, finale di semplice amministrazione.

Boskovic sbaglia la battuta, poi le serbe commettono un fallo sottorete, Bosetti si inventa due bei colpi e l’Italia si porta sul +3 nel terzo set (8-5), poi 10-6 con la parallela di Pietrini. Egonu timbra il 13-10, speriamo nella rimonta, ma dura soltanto un momento: Milenkovic, muro su Egonu, attacco di Popovic, muro su Bosetti (13-13). Boskovic trascina la Serbia sul 15-13 e la partita finisce lì: l’Italia non ha più la forza per ribaltarla, le Campionesse del Mondo scappano e chiude ovviamente Boskovic.

Foto: Lapresse

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