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Tennis, Matteo Berrettini e una condizione fisica deficitaria a meno di 10 giorni dagli US Open

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Non sono arrivati segnali confortanti da Cincinnati (Stati Uniti) in casa Berrettini. L’azzurro, finalista a Wimbledon e costretto a rinunciare all’ultimo momento alle Olimpiadi di Tokyo per un problema muscolare alla coscia sinistra, non è in condizione.

La partita persa negli ottavi di finale del Masters1000 in Ohio contro il canadese Felix Auger-Aliassime ha evidenziato una forma molto precaria. Matteo si è presentato sul campo in difficoltà negli spostamenti laterali e decisamente falloso in risposta. In sostanza, i punti deboli del suo gioco sono stati acuiti da uno stato atletico lontano anni luce da quello raggiunto precedentemente.

Il Berrettini potente e sicuro ha lasciato spazio a una versione impacciata e macchinosa e i 31 errori non forzati dell’ultima partita (17 col dritto) hanno fatto scattare l’allarme. Non si vuol peccare di allarmismo, ma a meno di dieci giorni dagli US Open l’azzurro non si presenta come avrebbe voluto e dovuto. Fosse stato nella forma di Wimbledon, Matteo avrebbe potuto ambire a replicare l’exploit del 2019, mentre in questo momento le perplessità sono molte.

Non lo vedremo in azione questa settimana, proprio per avere l’opportunità di allenarsi e di essere al meglio fisicamente. Basterà? Lo scopriremo. Indubbiamente, essere testa di serie n.6, viste le assenze di Dominic Thiem e di Rafael Nadal, potrebbe sorridergli come accoppiamento evitandogli l’incrocio (eventuale) con Novak Djokovic (n.1 del mondo) prima dei quarti di finale, ma questi ragionamenti appunto non possono non tener conto di quanto detto sul fisico del romano.

Foto: LaPresse

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