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Paralimpiadi

Paralimpiadi 2021, la Nuova Zelanda non sarà alla cerimonia di apertura per timori legati al Covid-19

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Non ci sarà la delegazione paralimpica neozelandese alla cerimonia di apertura in quel di Tokyo. Il motivo è presto detto: ci sono timori legati alla pandemia di Covid-19. Il tutto è moltiplicato dal fatto che, tanto in Nuova Zelanda quanto in Australia, l’attenzione al tema è maniacale (un unico caso è capace di provocare interi lockdown di giorni).

La Nuova Zelanda, che partecipa con 29 atleti e una delegazione di 66 persone, non avrà dunque la sua bandiera nella parata delle nazioni. Spiega la capodelegazione Paula Tesoriero: “Come team operiamo allo stesso modo di una bolla neozelandese, al cui interno ci sono altre bolle per sport individuali, e per questo l’esposizione dei membri del team a grandi gruppi di persone da molti Paesi non è in linea con i nostri protocolli anti-Covid e in generale con le nostre procedure mirate a tenere la nostra squadra il più possibile al sicuro, alla luce del crescente numero di casi a Tokyo“.

Craig Spence, portavoce per l’IPC, ha affermato che gli organizzatori rispettano la scelta neozelandese, ma ha ribadito anche come siano in atto misure, nella cerimonia, atte a proteggere gli atleti dall’esposizione al Covid-19. E ancora: “Per quello che so, l’unico Paese che non ci sarà con un portabandiera è la Nuova Zelanda. E’ una scelta loro. Ho parlato con Fiona Allan, la loro segretaria generale, la scorsa notte, e ha detto ‘Siamo una piccola squadra, molti di questi atleti competono domani e vogliamo essere assolutamente al sicuro’. […] Penso ci siano molte nazioni che porteranno piccole delegazioni alla marcia, e non solo per il Covid, ma anche perché è un lungo giorno e si spenderà molto tempo dietro le quinte dello stadio per essere pronti per la cerimonia. Apprezziamo che durerà un pochino di meno, in considerazione del fatto che ci sono meno atleti rispetto alla normalità“.

Soltanto ieri, era stato confermato che l’Afghanistan, sempre in tema di bandiere, avrebbe avuto la sua ugualmente a sfilare come atto di solidarietà verso il popolo che è finito di nuovo sotto il controllo dei talebani in un agosto drammatico per la storia del Paese. Dovevano esserci due atleti, e non potranno farlo, rendendo così questa una delle 21 nazioni senza rappresentanti.

Foto: LaPresse

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