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Formula 1

F1, Mario Isola: “Per il GP del Belgio le gomme saranno le stesse del 2020, ma attendiamo strategie variabili”

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Nel prossimo weekend si chiuderà ufficialmente la pausa estiva e il Mondiale di Formula Uno 2021 tornerà in azione sulla splendida pista di Spa-Francorchamps in occasione dell’immancabile Gran Premio del Belgio. Per questo fine settimana di così grande importanza pensando alla accesa battaglia per il titolo iridato tra Lewis Hamilton (di nuovo in vetta alla classifica generale) e Max Verstappen, la Pirelli ha scelto di portare le PZero White Hard C2, le PZero Yellow Medium C3 e le PZero Red Soft C4, ovvero le tre mescole centrali della gamma 2021.

La Casa milanese non ha modificato la dotazione dell’anno scorso che, ad ogni modo, era uno step più morbida rispetto a quella del 2019. Il circuito di Spa, considerato uno dei più emozionanti del calendario, presenta diverse sfide in quello che è il giro di pista più lungo della stagione. Si tratta, notoriamente, di un fine settimana dal meteo variabile, che può cambiare anche nelle diverse sezioni del circuito.

Le forze a cui sono sottoposti i pneumatici nel GP del Belgio sono notevoli, in particolare nella famosa Eau Rouge-Raidillon: in questo punto, che è uno dei più veloci del tracciato, i pneumatici sono soggetti a un’intensa compressione e a grandi forze g. Il rettilineo del Kemmel, lungo circa 800 metri, ha l’effetto di raffreddare i pneumatici, e questo influisce sul grip nelle curve successive. Nel tratto dall’uscita di La Source fino a Les Combes si copre una distanza di oltre due chilometri senza nessuna frenata.

Lo scorso GP del Belgio è stato vinto con una strategia a una sosta medium-hard, la stessa adottata da tutti e tre i piloti a podio. Il cambio è stato effettuato durante un lungo regime di safety car, iniziato all’undicesimo giro, che ha fortemente influenzato la strategia. Tutti i piloti tranne due hanno fatto un pit stop in questo frangente.

Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli: “Le sfide di questa pista, specialmente in relazione alla variabilità del meteo, sono risapute, così come i carichi a cui sono sottoposti gli pneumatici. L’anno scorso i primi tre classificati hanno superato le qualifiche con mescola medium mentre la soft, pur garantendo un grip maggiore, ha richiesto più gestione, motivo per cui non è stata la scelta preferita per la gara. La maggior parte dei piloti è passata da medium a hard con un pit stop in regime di safety car, entrata in scena all’undicesimo giro. Quindi potremmo vedere un mix interessante di strategie quest’anno”.

Foto: Lapresse

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