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Basket femminile, Olimpiadi Tokyo: Griner senza rivali, Stati Uniti al settimo oro di fila. Battuto un orgoglioso Giappone

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E’ ancora oro per gli Stati Uniti nel torneo di basket femminile. Settimo trionfo consecutivo a cinque cerchi per le americane, che battendo 90-75 il Giappone si assicurano il primato di squadra più vincente della storia delle Olimpiadi insieme alla corrispettiva formazione maschile tra il 1936 e il 1968. Questo significa che a Parigi ci sarà un record che potrà essere battuto.

E’ il giorno dell’ultimo ballo di Sue Bird con la maglia degli States, mentre Diana Taurasi giura che vorrebbe ancora esserci a Parigi, per quella che sarebbe una sesta volta ai limiti dell’infinito. Ma è anche il giorno di Brittney Griner, che disputa la partita della vita, nella sua versione più immarcabile, e realizza 30 punti, la seconda miglior prestazione individuale di sempre alle Olimpiadi, dietro soltanto ai 35 di Lisa Leslie ad Atlanta ’96 proprio con il Giappone. Dall’altra parte, limitata Rui Machida a 6 assist (finora il minimo era stato di 11), ci sono 17 punti di Maki Tamada, 16 di Nako Motohashi, ma soprattutto la consapevolezza di aver giocato un torneo straordinario e di aver detto una volta di più al mondo che in terra nipponica c’è una qualità cestistica che non andava ignorata già cinque anni fa, figuriamoci adesso.

Partenza sprint delle americane, con tutto il quintetto base che mette subito in chiaro cosa vuole fare per mezzo del 10-2 iniziale. Griner inizia a dettare legge sotto canestro, il che significa 18-5 per Team USA prima della tripla di Takada che sblocca il Giappone. Dopo quella di Motohashi ci sono momenti di basket dimenticabile, seguiti dalla prosecuzione del duello Griner-tiri da tre (Miyazawa). Il primo quarto termina sul 23-14 con la gran circolazione che manda a segno dall’arco, totalmente sola, Loyd.

Nel secondo quarto la coppia Wilson-Griner cerca di chiarire che non ci può essere partita contro questi States, anche se inizialmente il Giappone riesce a reggere il tentativo di allungo. La questione, però, dura poco: le americane hanno il piglio giusto per questa finale, e lo dimostrano volando fino al +15 (36-21) e poi gestendo con buona tranquillità questo vantaggio fino alla seconda sirena. Le nipponiche, però, non demordono: lo dimostra proprio il buzzer beater da otto metri di Akaho che manda le squadre al riposo sul 50-39.

Si riparte e il Giappone, sulle prime, appare in grado di contenere, nei limiti del possibile, Team USA: ci provano Machida e Takada, ma contro la coppia Griner-Wilson c’è poco da fare: ci si mettono anche Stewart e ancora Bird, per il superamento dei 20 punti di vantaggio. Le nipponiche non demordono, soprattutto con Takada e Motohashi che sono le ultime a mollare, però la combinazione di Griner vicino a canestro e di Stewart (doppia doppia con 14 punti e altrettanti rimbalzi) a catturare i palloni è qualcosa che, molto banalmente, nessuna squadra può avere. Proprio la donna dei record viene tolta per prendersi i cinque delle compagne, non potendo ricevere la standing ovation perché le sedie della Saitama Super Arena sono vuote. Finisce 90-75, gli abbracci americani iniziano.

STATI UNITI-GIAPPONE 90-75

STATI UNITI – Loyd 4, Diggins, Bird* 7, Atkins 2, Gray 6, Wilson* 19, Stewart* 14, Collier, Taurasi* 7, Fowles 2, Charles, Griner* 30. All. Staley

GIAPPONE – Nagaoka 2, Takada* 17, Miyoshi 5, Machida* 8, Motohashi 16, Todo 2, Hayashi* 4, Mawuli 6, Miyazaki 5, Miyazawa* 3, Akaho* 3, Okoye 4. All. Hovasse

Foto: LaPresse

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