Seguici su

Atletica

Atletica, Gianmarco Tamberi non ci crede: “Ho sognato questo giorno per tanto tempo dopo l’infortunio”

Pubblicato

il

Una giornata storica per lo sport italiano. Il cielo di Tokyo si è tinto d’azzurro e i protagonisti sono stati Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi. In una rassegna a Cinque Cerchi avara alla voce ori, quanto accaduto nella serata nipponica ha dell’incredibile: oro di Jacobs nel 100 metri piani e oro di Tamberi nel salto in alto, successo da condividere con Mutaz Essa Barshim.

I due ultimi citati, protagonisti di una gara a braccetto, hanno commesso gli stessi errori a 2.39 e alla fine abbracciandosi hanno deciso di condividere l’oggetto del desiderio più importante per uno sportivo. La chiusura del cerchio per Gimbo, ricordando quel brutto infortunio poco prima delle Olimpiadi di Rio 2016 che lo aveva estromesso dai Giochi. Il destino toglie e dà e lui, portandosi il gesso con scritto “Road to Tokyo 2020” corretto in “Tokyo 2021”, è riuscito a conquistare quello che sfortunatamente non aveva potuto affrontare.

Ho sognato questo giorno per tanto tempo. Dopo l’infortunio sono stato tanto a piangere, mi sono fatto scrivere sul gesso “Road to Tokyo” e ho detto, ‘Proviamoci!’ Era un sogno che avevo dentro da tanto e che abbiamo realizzato tutti insieme“, le parole commosse di Tamberi.

Era giusto così, se c’era una persona con cui avrei condiviso una medaglia olimpica questa era Barshim. Abbiamo passato lo stesso infortunio, ci capiamo. Lui è un atleta fantastico, il n.1 in questa disciplina, per cui condividere questa medaglia con lui è un onore“, ha detto il marchigiano a fine gara alla Rai.

Le dediche sono molte, com’è ovvio che sia: “I ringraziamenti vanno al mio staff e a tutti quelli che mi sono stati vicino in questo lungo periodo. Oggi ho realizzato un sogno, ma senza il loro aiuto non sarebbe stato possibile. Abbiamo scritto la storia con Marcell e fatico ancora a credere a cosa sia accaduto“, la chiosa dell’azzurro.

Foto: LaPresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *