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Editoriali

Olimpiadi, pagelle Italia 25 luglio: Zanni ‘pesa’ tanto. Tramonto fioretto, non era il vero Lombardo

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PAGELLE ITALIA OLIMPIADI TOKYO DOMENICA 25 LUGLIO 

Nazionale femminile basket 3×3, 6: anche oggi una vittoria ed una sconfitta. L’accesso ai quarti di finale è ormai ad un passo, ma per puntare alle medaglie servirà alzare il livello e provare a compiere un paio di exploit contro formazioni più accreditate.

Nazionale femminile tiro con l’arco, 5,5: battono la Gran Bretagna e poi, come ampiamente da pronostico, sbattono contro l’invalicabile muro della Corea del Sud. L’insufficienza è data dal ranking round negativo che ha obbligato le azzurre ad affrontare un tabellone proibitivo.

Vanessa Ferrari, 9: a 30 anni ha ancora la grinta di una ragazzina alle prime armi. Chiude addirittura al comando le qualificazioni al corpo libero. Nessuno come lei meriterebbe questa agognata medaglia. Una vera fonte di ispirazione. (Voto 9 anche alla squadra di ginnastica artistica, qualificatasi per la finale).

Nazionale di basket dell’Italia, 8,5: battere la Germania era fondamentale per mettere un tassello (decisivo?) verso la qualificazione ai quarti di finale. L’onda lunga di Belgrado non si placa, la palla a spicchi tricolore è tornata per davvero!

Giordana Sorrentino, 7: l’obiettivo minimo era superare un turno e lo ha centrato. Ora dovrà alzare notevolmente il livello per provare ad avanzare ulteriormente nel tabellone dei -51 kg di boxe.

Elisa Longo Borghini, 8: lei c’è sempre, non tradisce davvero mai nelle occasioni che contano. La collezione di medaglie è sempre più ricca, pur senza quell’oro che avrebbe il sapore di una totale realizzazione.

Elena Bertocchi-Chiara Pellacani, 6: per 4/5 di gara sono in zona medaglia, poi l’emozione le tradisce e sbagliano completamente l’ultimo tuffo.

Andrea Santarelli, 7: oggi era da oro, la sensazione è che la sconfitta in semifinale lo abbia spento e sia arrivato svuotato alla finalina per il bronzo. Comunque un torneo di spada da assoluto protagonista.

Alice Volpi, 6,5: il quarto posto rappresenta simbolicamente la fine di un’era, perché il fioretto femminile italiano non solo non vince più, ma fatica ormai anche ad installarsi con costanza sul podio, non solo alle Olimpiadi.

Arianna Errigo, 5: la campionessa che vinse due Mondiali consecutivi tra il 2013 e 2014 è oramai un ricordo. Da troppi anni la brianzola è certamente un’ottima fiorettista, ma non più un riferimento assoluto della specialità.

Odette Giuffrida, 7,5: il bronzo è un risultato giusto, perché le due finaliste, a nostro avviso, in termini di valore assoluto sono oggettivamente superiori alla romana, fenomenale comunque nel confermarsi sul podio a distanza di 5 anni da Rio.

Manuel Lombardo, 6: sarebbe un 5, ma è una sufficienza di stima perché oggi non era lui. Si è percepito sin dal primo incontro: il judoka piemontese mancava di vivacità, esplosività e cattiveria agonistica. Era come se il cervello volesse compiere determinate azioni, ma il fisico non riuscisse a metterle in pratica. Il Manuel Lombardo odierno ha combattuto al 30% del proprio potenziale. Quello che conosciamo avrebbe potuto giocarsela alla pari con il giapponese Abe. Per sua fortuna ha solo 22 anni ed avrà almeno altre due occasioni per riprovarci.

Lorenzo Bacci e Marco Suppini, 5: anonimi, lontanissimi dalla zona qualificazione nella carabina 10 metri. E pensare che Niccolò Campriani si è ritirato a 29 anni…

Gabriele Detti, 4: le Olimpiadi hanno sancito il giro di boa della carriera del livornese. Era la ‘sua’ edizione, senza i grandi rivali storici ed in un contesto piuttosto modesto. Ma l’azzurro, per tutta la stagione, non si è mai avvicinato alla nuotata dei tempi migliori. La pandemia lo ha condizionato molto, c’è qualcosa che non funziona più come prima. Il risultato odierno non è una sorpresa, ma un grande rimpianto.

Nazionale di volley femminile, 7,5: esordio convincente contro la Russia (o ROC per essere formali…), non proprio l’ultima arrivata. Egonu e compagne hanno in testa un solo obiettivo: rimanere in Giappone fino a domenica 8 agosto.

Mirko Zanni, 9,5: ci scuseranno Odette Giuffrida ed Elisa Longo Borghini, ma fra i tre bronzi odierni è quello che pesa di più. L’Italia non saliva sul podio nel sollevamento pesi dal 1984. Il friulano ha affrontato la gara con piglio garibaldino, sempre all’attacco, quasi con sfrontatezza. La fortuna aiuta gli audaci, come si suol dire. Un ideale trampolino di lancio anche per Antonino Pizzolato, altra carta importante nei -81 kg.

Foto: Lapresse

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