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Pattinaggio artistico, Rika Kihira pensa già alla prossima stagione: “In arrivo un nuovo libero”

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Rika Kihira è pronta a ripartire. Digerito un finale di stagione opaco, caratterizzato dalla settima piazza ottenuta ai Mondiali 2021 e da un World Team Trophy ampiamente sottotono (complice anche qualche problema fisico) la giapponese stella del pattinaggio di figura ha concesso una lunga intervista pubblicata martedì 11 maggio sul sito ufficiale della Canon, il noto brand specializzato in prodotti ottici, dove ha parlato non solo delle gare più importanti dell’annata sportiva passata agli archivi, ma anche degli obiettivi futuri.

L’allieva di Stèphane Lambiel, tra i vari argomenti, ha posto l’accento sul suo trasferimento in Svizzera, avvenuto nel 2020, nel bel mezzo di una pandemia globale e con un calendario internazionale privo di eventi di rilievo: “Ci sono stati momenti in cui ho lottato per mantenere alta la mia motivazione. Poiché tutte le gare a cui avevo programmato di partecipare sono state annullate non ho avuto alcuna possibilità di mostrare per cosa mi stavo allenando. C’è stato anche un momento in cui non potevo godere dei frutti dei miei sforzi perché non c’era alcuna possibilità di provare un vero senso di realizzazione“.

La nativa di Nishinomiya ha quindi parlato della sua nuova vita a Champery, dove ha trovato un contesto sereno, positivo e ottimale per il suo spirito: “Di solito prima delle competizioni mi sentivo molto stressata, pensando alle gare tutto il tempo e collegando ogni singola cosa che accadeva a sentimenti negativi. La Svizzera mi sta aiutando a pensare in modo più propositivo. Soprattutto durante l’off season l’allenamento è stato molto difficile, quindi non dovevo preoccuparmi se non stavo dando il massimo. Ogni giorno ho iniziato a provare un senso di realizzazione quando sentivo che tutto il mio corpo era esausto. Sebbene avessimo un programma di allenamento molto intenso, non è stato così difficile mettermi in contatto con i miei amorevoli compagni di squadra“.

Kihira ha inoltre confidato di non aver avuto particolari aspettative verso la rassegna iridata dopo aver atterrato con successo il quadruplo salchow ai Campionati Nazionali di Nagano: “È difficile per me acquisire fiducia in me stessa così facilmente solo perché per una volta ho eseguito un quadruplo in gara“.

E a proposito di quadrupli la pattinatrice ha anche risposto a una domanda circa la difficoltà di inserire nel segmento più lungo sia il triplo axel che i salti da quattro giri di rotazione: “Il triplo axel è più difficile da stabilizzare poiché è un salto che dipende molto dalle condizioni del ghiaccio, i tempi per lo stacco possono cambiare facilmente per via della posizione delle lame o della morbidezza del ghiaccio. Il quadruplo salchow penso sia stabile anche in piste diverse. Non credo che il triplo axel sia diventando più difficile adesso dopo aver imparato il quadruplo salchow. Ma man mano, con gli allenamenti, ho scoperto che saltare il triplo axel seguito dal quadruplo salchow in un programma è chiaramente più complicato. Allenandomi con costanza avrò meno difficoltà a eseguirli“.

L’atleta del Sol Levante, da aprile iscritta all’Università Waseda (la stessa dove si è recentemente laureato anche Yuzuru Hanyu) alla facoltà di Scienze Umane, ha poi svelato qualche particolare in più in vista dei programmi della prossima stagione che, come sappiamo, culminerà con i Giochi Olimpici di Pechino 2022: “Ho intenzione di mantenere il mio short program ma cambierò il libero. Per le Olimpiadi sto progettando di creare un programma con una buona velocità e anche alcune parti in cui posso andare piano e rifiatare. Voglio davvero lavorare sodo per esprimere l’emozione attraverso la mimica facciale in modo che il pubblico capisca il programma senza sforzo, come una storia raccontata, collegata dall’inizio alla fine.

Foto: LaPresse

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