Seguici su

Ciclismo

Giro d’Italia 2021, Joao Almeida riuscirà a confermarsi dopo il quarto posto dell’anno scorso?

Pubblicato

il

Joao Almeida, in questo 2021, tornerà al Giro d’Italia dopo la grande prestazione sfornata, nella passata stagione, sulle strade del grande giro nostrano. Nel 2020, il giovane lusitano fu addirittura quarto e l’obiettivo, ora, è chiaramente migliorare quel piazzamento e agguantare un posto sul podio. Non sarà facile, però, per il corridore della Deceuninck Quick-Step ripetersi, poiché la concorrenza che troverà questa volta è di livello decisamente superiore rispetto a quella affrontata alla Corsa Rosa dello scorso ottobre.

Il portoghese, ad ogni modo, ha iniziato la stagione alla grande piazzandosi al terzo posto all’UAE Tour, al sesto alla Tirreno-Adriatico e al settimo alla Volta a Catalunya. Nelle gare sopraccitate Almeida ha dimostrato, una volta di più, di essere molto forte a cronometro e di sapersela cavare in modo egregio su percorsi tortuosi. Sulle salite lunghe, invece, è ancora leggermente inferiore ai migliori al mondo.

Allo scorso Giro d’Italia, Almeida ha dimostrato di non avere problemi a reggere le tre settimane, ma di soffrire i tapponi di 200 chilometri con svariati colli da scalare. Nel 2020, infatti, gli fu fatale la frazione che prevedeva l’arrivo a Laghi di Cancano, nella quale si staccò sullo Stelvio e perse quasi cinque minuti da Hindley e Geoghegan Hart. Quest’anno il suo punto debole, invece, potrebbe essere la quindicesima tappa, la Sacile-Cortina d’Ampezzo, la quale misura 212 chilometri e prevede le scalate di Fedaia, Pordoi e Giau.

Quest’anno, infine, Almeida avrà al sua fianco una squadra tutta incentrata sulla classifica generale, ma dovrà fare i conti anche con la concorrenza interna rappresentata da Remco Evenepoel.
L’enfant prodige belga è all’esordio stagionale e, sulla carta, non dovrebbe essere competitivo per la lotta per le posizioni nobili della classifica generale. Tuttavia, un corridore di tal rango può sempre sorprendere e sovvertire le gerarchie.

Foto: Lapresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *