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Formula 1

F1, la Red Bull ha sbagliato la strategia? Mercedes più scaltra, Hamilton vince

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Il Gran Premio di Spagna è stato più incerto ed emozionante del previsto. D’accordo, ha vinto Lewis Hamilton come da pronostico davanti a Max Verstappen, ma il britannico ha dovuto svenarsi per avere ragione dell’olandese. Dopo l’eccellente scatto di Super Max, Lewis si è trovato alle sue spalle, senza aver modo di sorpassarlo. Il trentaseienne inglese ha atteso il cambio gomme, con il passaggio a mescola media, per attaccare con decisione, ma ben presto si è reso conto che, nonostante il compound differente, la solfa era la stessa. A parità di gomma, sorpassare in pista era pressoché impossibile.

Così in casa Mercedes si è deciso di andare all’attacco, richiamando Lewis ai box per montare un set fresco di medie. Con 23 secondi da recuperare in 23 giri, Hamilton ha martellato come un fabbro, obbligando Verstappen a tentare di arrivare fino in fondo con il treno di medie montato in occasione della sua sosta. Il Re Nero però è stato troppo forte e lo ha raggiunto quando mancavano ancora sette tornate al termine, superandolo con facilità irrisoria. Viene quindi da chiedersi se, come accaduto in Bahrain, la Red Bull sia stata meno scaltra degli avversari e abbia sbagliato strategia.

Verrebbe da dire di no, perché la verità è che, a differenza di quanto avvenuto a Sakhir, Mercedes partiva da una posizione di forza e aveva quindi molte più opzioni a disposizione. Super Max ha fatto di tutto per mettere i bastoni tra le ruote al sette volte Campione del Mondo, ma il pacchetto anglo-tedesco era complessivamente più forte. Lo si è visto in maniera inequivocabile durante le simulazioni di long-run durante le prove libere e, soprattutto, alla rese dei conti quest’oggi. Hamilton ha recuperato prepotentemente, senza dare alcuna possibilità all’avversario.

Parlare con il senno di poi è sempre facile. Semplice dire che la squadra diretta da Christian Horner avrebbe dovuto coprire al volo le mosse della Mercedes, richiamando all’istante Verstappen dopo il secondo pit-stop di Hamilton, in maniera tale da ritornare in pista davanti e resistere fino alla fine a parità di pneumatici. Già, ma in quel giro Lewis avrebbe potuto comunque realizzare l’undercut e adesso si starebbe facendo il discorso opposto. Perché non hanno provato ad andare fino in fondo? Avrebbero potuto difendere un vantaggio di un secondo al giro…

Insomma, Mercedes più scaltra, ma anche più forte. Red Bull poco reattiva, ma anche obbligata a difendersi su un tracciato che nell’era turbo ibrida è sempre stato un feudo delle vetture prodotte tra Brackley e Brixworth. Bisogna ringraziare Verstappen per averci regalato un po’ di incertezza nella giornata odierna, ma la realtà dei fatti è che la sua coperta era più corta di quella di Hamilton. Non è una Sakhir-bis, ma un successo legittimo e più sudato del previsto.

Foto: La Presse

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