Seguici su

Formula 1

F1, dov’è cresciuta la Ferrari e perché è più competitiva? E il nuovo regolamento nel 2022…

Pubblicato

il

E’ una Ferrari che può uscire con il sorriso quella del GP di Spagna, quarto round del Mondiale 2021 di F1. Dopo una prestazione sottotono in Portogallo, la Rossa ha trovato sul circuito del Montmeló (Spagna) le risposte che cercava. Il quarto posto del monegasco Charles Leclerc e il settimo dello spagnolo Carlos Sainz certificano che la SF21 sia uno step evolutivo importante rispetto alla disastrosa SF1000.

L’anno passato, su questa pista, vi era stato una settima piazza con il tedesco Sebastian Vettel da doppiato, mentre Leclerc (ritiratosi per problemi elettrici in corsa) aveva ottenuto un nono posto nelle qualifiche a un secondo e mezzo dalla Mercedes del britannico Lewis Hamilton. Quest’anno, nel time-attack, il distacco è stato dimezzato da Charles (quarto), a dimostrazione della bontà del lavoro svolto dal Cavallino Rampante.

DOVE E’ CRESCIUTA LA FERRARI

Gli step più importanti compiuti dalla macchina, nel confronto con il 2020, riguardano l’area del motore e anche il grip meccanico che la monoposto è stata in grado di avere in terra catalana. Nella stagione passata la Ferrari accusava un distacco di sette/otto decimi solo nel terzo settore, a dimostrazione di una mancanza importante di trazione rispetto alle rivali. Quest’anno invece la macchina ha ottenuto ottimi riscontri nel t-3 e avuto buone risposte dalla Power Unit, anche se il gap rispetto ai rivali ancora è evidente, soprattutto quando c’è un confronto serrato in pista.

PERCHE’ E’ PIU’ COMPETITIVA?

I motivi della crescita derivano in primis da una migliore correlazione tra i dati al simulatore e la pista. In sostanza, la metodologia di lavoro è ben indirizzata e consente ai tecnici del Cavallino Rampante di estrarre il meglio dal pacchetto a disposizione in questo momento. Questo, dunque, ha portato a una scelta di set-up ideale in Catalogna. Pertanto, da questo profilo, la SF21 ha potuto giovare di ciò, favorita da un propulsore migliore e da un retrotreno più stabile, con una nuova ala posteriore che ha sortito gli effetti sperati.

IL NUOVO REGOLAMENTO NEL 2022

C’è quindi un clima positivo a Maranello e ciò può rappresentare un’ottima base se si guarda alla rivoluzione tecnica che ci sarà l’anno prossimo, in cui tutti partiranno da “un foglio bianco”. Non a caso, il direttore sportivo del Cavallino Laurent Mekies ha detto chiaramente che il 90% delle risorse e delle attenzioni sono rivolte al progetto 2022. Ma quali saranno le caratteristiche della F1 del futuro? Indichiamole per i punti salienti:

1. Aerodinamica: vi sarà il ritorno dell’effetto suolo, che verrà ottenuto semplificando al massimo l’aerodinamica del telaio. Gli alettoni dovranno rispettare nuove specifiche, risultando molto meno ricercati ed efficaci rispetto a ora.

2. Pneumatici: cambieranno completamente le gomme, con cerchi dal diametro da 18 pollici, con mescole che dovrebbero degradare meno e dare modo alle squadre di variare le strategie in corsa.

3. Power Unit: vi sarà il congelamento delle unità per tre anni. In altre parole, il motore del 2022 dovrà essere utilizzato sino al 2024.

La Ferrari, come tutte, spera di interpretare al meglio questo cambiamento epocale nel quale ancor di più la prestazione e l’affidabilità dovranno essere efficienti.

Foto: Xavi Bonilla / LPS

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *