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Sci di fondo, 30 km femminile Mondiali Oberstdorf 2021. Therese Johaug punta a uno storico poker

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Il 6 marzo 2021 si assegnerà il XVI titolo mondiale femminile della 30 km, che ha assunto in pianta stabile il ruolo di prova conclusiva del programma iridato riservato al gentil sesso. Pur avendo ormai raggiunto un notevole blasone, non va dimenticato come questo format, contrariamente alla controparte maschile rappresentata dalla 50 km, tra le donne non abbia valenza storica. Infatti la prima 30 km femminile di sempre si è disputata in Coppa del Mondo nel 1986 e la gara ha fatto il proprio ingresso nel programma dei Mondiali a partire dal 1989. In ambito iridato inizialmente si gareggiava contro il cronometro, ma dal 2005 la competizione è stata trasformata in una mass start. Per la verità quella del 2021 avrebbe dovuto essere la XVII trenta km di un mondiale, tuttavia nel 2001 la gara venne cancellata a causa delle temperature polari e non fu mai recuperata. In questo 2021 si correrà a tecnica classica.

Sino a oggi sono otto le fondiste riuscite a laurearsi campionesse del mondo della trenta km. Fra di esse un terzetto è stato capace arpionare 3 ori iridati. L’impresa è stata firmata dalla russa Elena Välbe (1989, 1995, 1997) e dalle norvegesi Marit Bjørgen (2005, 2013, 2017) e Therese Johaug (2011, 2015, 2019). Dunque quest’ultima avrà l’opportunità di diventare la prima donna di sempre a conquistare quattro titoli mondiali nella trenta km, nonché la seconda dopo Välbe a ottenerne due di fila. Peraltro la trentaduenne di Dalsbygda è l’unica campionessa del mondo della 30 km attualmente in attività.

Si contano cinque atlete tuttora in azione ad aver già conquistato medaglia mondiale in questo format. La graduatoria è chiaramente capitanata da Johaug, che proprio in questo format riuscì a ottenere il primo podio iridato della sua carriera, nell’ormai lontano 2007:
5 – JOHAUG Therese [NOR] (Oro 2011, 2015 e 2019; Bronzo 2007 e 2013)
1 – WENG Heidi [NOR] (Argento 2017)
1 – ØSTBERG Ingvild Flugstad [NOR] (Argento 2019)
1 – KALLA Charlotte [SWE] (Bronzo 2015)
1 – KARLSSON Frida [SWE] (Bronzo 2019)

Volgendo lo sguardo ai Paesi, i titoli iridati della trenta km sono sinora stati spartiti tra cinque diversi movimenti. Grazie al filotto di affermazioni realizzato nell’ultimo decennio, la Norvegia è diventata la nazione più vincente con 6 ori, appaiando la Russia che di fatto ne ha conquistati altrettanti (i due successi con bandiera sovietica sono arrivati grazie ad atlete che poi hanno proseguito la loro carriera come russe). Il duopolio è stato spezzato solamente da Italia, Finlandia e Polonia, impostesi tutte in 1 occasione.

Guardando invece al medagliere complessivo, si nota come la Norvegia sia recentemente riuscita a prendere il sopravvento sulla Russia, nel cui conteggio sono per chiarezza compresi anche i podi ottenuti come Unione Sovietica. Infatti, quantomeno in questo format, è possibile definire “russi” le medaglie sovietiche, poiché ottenute da Välbe, Lazutina ed Egorova:
15 (6-5-4) – NORVEGIA
13 (6-5-2) – RUSSIA [Compresa Urss]
5 (1-3-1) – ITALIA
3 (1-1-1) – FINLANDIA
3 (1-1-1) – POLONIA
3 (0-0-3) – SVEZIA
2 (0-0-2) – ESTONIA
1 (0-0-1) – UCRAINA

Dunque, nonostante i cinque podi azzurri siano tutti arrivati negli anni ’90, si può notare come l’Italia sia ancora oggi indiscutibilmente la terza forza in campo nelle 30 km iridate. Le medaglie tricolori portano tutti la firma di due atlete, Stefania Belmondo e Manuela Di Centa, peraltro protagoniste della storica doppietta di Falun 1993, con la piemontese oro e la friulana argento.
Di Centa in precedenza era già stata bronzo nel 1991 in Val di Fiemme e sarà d’argento anche a Thunder Bay 1995. Belmondo invece arpionerà l’argento a Trondheim 1997.

FOTO: La Presse

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