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Ciclismo, il Nas indaga sui vertici della Vini Zabù dopo la positività al doping di un tesserato

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Ieri mattina, stante quanto riporta il Corriere Fiorentino, i carabinieri del Nas di Firenze, coordinati dalla magistratura di Pistoia, hanno perquisito la sede della Vini Zabù. Nel registro degli indagati, oltre a XXXX, il corridore trovato positivo all’EPO a un controllo dello scorso 16 febbraio, sono finiti anche XXX e XXX, rispettivamente il team manager e il direttore sportivo del sodalizio in questione.

Inoltre, i carabinieri del Nas hanno fatto scattare ventidue perquisizioni presso terzi. Sostanzialmente, dunque, tutti i corridori tesserati per la Vini Zabù sono stati perquisiti. Tra l’altro, oltre alla sede del team, che si trova sul San Baronto, sono stati perquisiti pure l’officina e il magazzino. Sempre secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, l’indagine nasce poiché è emerso che uno dei nominativi evidenziati negli accertamenti del Nas era già finito, in passato, nel mirino delle procure di Pistoia, Firenze e Massa.

La Vini Zabù ha un passato turbolento e negli anni è stata coinvolta in svariati casi di doping. Dalle positività di Santambrogio e Di Luca nel 2013, passando per quelle di Rabottini, Carretero, e S. C., fino ad arrivare a quella recente di Matteo Spreafico. Diversi tra i nomi sopraccitati, peraltro, sono stati trovati positivi all’EPO proprio come XXX.

La Vini-Zabù, come già vi avevamo riportato ieri, ora, rischia anche di dover rinunciare al Giro d’Italia, gara per la quale aveva ricevuto una wild card da RCS. Piove sul bagnato per il sodalizio di Scinto e Citracca e, a questo punto, non sarà facile per la Vini-Zabù continuare la propria attività nel mondo del ciclismo anche nel 2022.

Foto: Shutterstock

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