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Ciclismo

Vincenzo Nibali: “Mi sono affidato all’istinto, volevo fare un po’ di fuori giri e assecondare le sensazioni”

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Vincenzo Nibali ha attaccato in salita durante la quinta tappa dell’UAE Tour. Lo Squalo ha tentato un affondo quando mancavano tre chilometri dal traguardo, uscendo dal gruppo che era all’inseguimento del kazako Alexey Lutsenko. Il siciliano è rimasto in avanscoperta per circa un chilometro, poi è stato ripreso dai migliori e ha concluso in 29ma posizione a 40” di ritardo dal vincitore, il danese Jonas Vingegaard.

L’alfiere della Trek-Segafredo ha raccontato in questo modo la sua prova: Il ritardo accumulato per colpa dei ventagli nella prima tappa mi ha lasciato maggiore libertà d’azione. Sia la tappa di Jabel Hafeet che quella di oggi sono stati due test interessanti. L’altro giorno ho sofferto il percorso, più breve ed esplosivo, oggi invece ho trovato terreno più adatto alle mie caratteristiche. Una salita lunga e da alte velocità. Prima degli ultimi chilometri, ho cercato di stare con Mattias Jensen per aiutarlo a tenere la posizione e conservare la sua top ten. E poi mi sono affidato all’istinto. Stavo bene, volevo fare un po’ di fuori giri per migliorare la condizione. Mancava poco al traguardo, la Ineos aveva appena fatto il forcing ed era il momento giusto per provare. Pur sapendo che il ritmo era troppo alto per fare la differenza, volevo assecondare le sensazioni e provare“.

Foto: Lapresse

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