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Prada Cup, le barche di oggi sono 6 volte più veloci di 40 anni fa! Differenze in nodi dai tempi di Azzurra

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Gli AC75 sono degli incredibili missili sull’acqua. Le barche che si stanno utilizzando alla Prada Cup e che saranno poi protagoniste alla America’s Cup sono dei veri e propri bolidi capaci di raggiungere velocità impensabili fino a pochissimo tempo fa. Queste imbarcazioni si distinguono per la presenza dei foil, i quali permettono di danzare sul mare e di spingersi oltre ogni limite previsto. Se ne era parlato già ben prima che le regate incominciassero, quanto si è visto nella baia di Auckland (Nuova Zelanda) nelle ultime settimane lo ha confermato: American Magic ha toccato addirittura i 53,31 nodi (98,73 km/h) nella gara-1 della semifinale contro Luna Rossa.

Poco è servito agli statunitensi, sonoramente eliminati dagli italiani con un netto 4-0, ma il dato è estremamente rilevante e il picco di velocità è già stato consegnato alla storia. Anche Ineos si è spinta oltre i 50 nodi, mentre James Spithill e compagni non sono ancora riusciti a sfondare la barriera. Va però precisato che questo dato è sicuramente curioso e affascinante, ma non è determinante per l’esito delle gare: contano di più la manovrabilità del mezzo, le rotte seguite, la visione del campo di regata.

Alla vigilia dell’attesissima Finale di Prada Cup tra Luna Rossa e Ineos Uk (in programma a partire da sabato 13 febbraio), è estremamente interessante fare un confronto tra le velocità raggiunte quest’anno nel Golfo di Hauraki (dove a marzo Team New Zealand difenderà la Coppa America contro la vincente di Luna Rossa-Ineos) e i picchi di velocità toccati nell’ormai lontano 1983, ovvero quanto Australia II riuscì a strappare la Vecchia Brocca dalle mani degli americani dopo 132 anni di onorata difesa. Fu anche l’anno dello storico debutto di una barca italiana in questa manifestazione: la mitica Azzurra fece conoscere la grande vela alle nostre latitudini, spingendosi fino alle semifinali dell’allora Louis Vuitton Cup (l’equivalente dell’attuale Prada Cup, il torneo degli sfidanti).

Azzurra nel 1983

Nella baia di Newport (USA) si utilizzavano gli indimenticabili 12 metri (classe IRYU 12mR, impiegati dal 1958 al 1987) e gli aussies, sfruttando la loro chiglia alata e un design rivoluzionario, riuscivano ad accelerare meglio e a raggiungere la velocità massima dello scafo più rapidamente, mantenendola meglio nelle varie condizioni di navigazione. Come riporta il Washington Post, nell’edizione dell’ormai lontano 1° giugno 1984, una barca con una linea di galleggiamento di 36 piedi (10,97 metri) non poteva superare gli 8 nodi (14,816 km/h). Quindi le imbarcazioni attuali sono praticamente sei volte più veloci di quelle di quasi 40 anni fa! Un’evoluzione incredibile, che ha radicalmente mutato il mondo della vela e l’universo del trofeo sportivo più antico al mondo.

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Foto: Luna Rossa Press

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