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Prada Cup, Terry Hutchinson: “Patriot non verrà bella, ma sarà pronta per le semifinali. Abbiamo ricevuto molta generosità”

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Quale destino per American Magic? L’AC75 statunitense difficilmente prenderà parte al secondo Round Robin della Prada Cup, competizione che ci darà il nome della sfidante di Emirates Team New Zealand per la conquista dell’America’s Cup. L’imbarcazione americana, infatti, ha riportati danni considerevoli dopo la scuffiata di ieri nel corso dell’ultima regata che la vedeva opposta a Luna Rossa.

Tenuto conto dei danni riportati dallo scafo, è molto complicato che l’equipaggio degli States possa competere nel prossimo weekend (22-24 gennaio) per la chiosa della prima fase della menzionata Prada Cup. Pertanto, l’appuntamento sembrerebbe essere quello delle semifinali della competizione (29 gennaio-2 febbraio) nelle quali American Magic affronterebbe Luna Rossa oppure Ineos Uk (al meglio delle sette regate, accede all’atto conclusivo chi ne conquista quattro).

Da questo punto di vista, Terry Hutchinson, lo skipper, nella conferenza stampa che si è tenuta nella notte italiana ha spiegato la situazione con estrema chiarezza. Le riparazioni si concentreranno per ricostruire i pannelli rovinati e le finiture. L’idraulica non preoccupa più di tanto, al contrario dell’elettronica. Da questo punto di vista sarà una sfida contro il tempo: “Prima di tutto voglio riconoscere lo sforzo eroico di tutta la comunità di Auckland che è venuta in soccorso di Patriot, in particolare le autorità locali, la polizia, i vigili del fuoco e gli altri team Emirates Team New Zealand, INEOS TEAM UK, e Luna Rossa Prada Pirelli. Sono stati spettacolari. Se pensi alla nostra famiglia, alla nostra comunità è incredibile vedere tutto il sostegno che abbiamo avuto. Abbiamo vissuto questo giorno e riusciremo ancora a combattere. Il pubblico deve conoscere tutto il supporto che abbiamo avuto, quello che hanno fatto per noi. Senza di loro quando è successo ci troveremmo con uno scenario molto diverso oggi. La barca sarebbe affondata”, le parole di Hutchinson, sottolineando quanto accaduto nel momento della scuffiata.

Credo che nei prossimi otto, dieci giorni vedremo la barca ricostruita, magari non verrà fuori dal cantiere tanto bella, ma sarà pronta per tornare in regata. Io vorrei ricominciare a navigare prima delle semifinali e non arrivare diretto alla prima regata, il team è impegnato a farlo. Se si pensa a quello che abbiamo fatto finora, agli sforzi dei team che ci hanno aiutato e tutti quello che è successo in questi tre anni sarebbe un errore non essere pronti a tornare in gare con un buon assetto. Probabilmente ricostruire la barca è la cosa più facile da fare, la cosa più complicata è mettere l’elettronica in grado di lavorare, l’idraulica funziona. E’ davvero difficile pensare allo sforzo che servirebbe per tornare in acqua subito. Abbiamo un programma di lavoro realistico e un grande support dalla comunità marittima di Auckland, i costruttori ci aiuteranno“, ha sottolineato lo skipper americano.

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Foto: Luna Rossa Press

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