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Ciclismo, Matteo Donegà: “Punto su Parigi 2024. Milan è un talento immenso. Che sorpresa gli Europei”

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Una stagione per lui ricca di imprevisti, tra infortuni vari e lo stop prolungato alle corse per il Covid-19. Nel mese di novembre però si è accesa l’annata ed in parte anche la carriera di Matteo Donegà. Una convocazione agli Europei di ciclismo su pista in quel di Plovdiv che non era in programma, ma che è arrivata a causa della positività al virus di alcuni compagni di squadra. In terra bulgara l’apoteosi: una corsa a punti eccezionale che gli è valsa la medaglia d’argento continentale. L’obiettivo è quello di sognare verso il futuro, sia su strada che su pista. Abbiamo ascoltato il corridore nativo di Bondeno in esclusiva per OA Sport.

Un giudizio alla tua stagione 2020?

“Il 2020 è stato per me un anno abbastanza impegnativo. Ho avuto diversi problemi da inizio anno sino a fine stagione. Nella prima parte della stagione ho avuto la bronchite e sono dovuto star fermo per più di un mese, poi c’è stato il Covid e sappiamo tutti com’è stata la situazione. Verso fine anno ho avuto dolori al ginocchio, dunque ho disputato poche corse. Ho cercato di dare il massimo e la ciliegina sulla torta è stata agli Europei”. 

Dopo la chiamata all’ultimo secondo ti saresti mai aspettato di vincere la medaglia agli Europei? 

“Non me lo sarei mai aspettato. A quel Campionato Europeo non dovevo esserci, avevo finito la mia stagione da qualche giorno ed ero già focalizzato verso il 2021. È arrivata la convocazione e per me era già un obiettivo raggiunto quello di partecipare ad una manifestazione così importante. La medaglia non me la sarei mai aspettata ed è stato ovviamente molto più bello”. 

Nella corsa a punti eri riuscito a toglierti soddisfazioni già nelle categorie giovanili. È la tua specialità preferita? 

“Avevo già conquistato un argento da juniores nel 2016 e un argento da under 23 nel 2018 sempre nella corsa a punti, posso dire che è la mia gara preferita, mi sono sempre trovato bene e sono sempre andato forte. Anche l’omnium e l’americana sono specialità che mi piacciono”. 

Al momento è chiaramente impossibile, visto il livello della squadra italiana, ma per il futuro ambisci a giocarti un posto nel quartetto o in una disciplina olimpica come omnium e madison?

“Sì per il prossimo anno è molto difficile cercare di avere un posto per i Giochi. Punto alle Olimpiadi di Parigi 2024, che sono più fattibili per me visto che posso reputarmi ancora giovane”. 

Vivendola dall’interno, qual è il clima che si respira nella Nazionale italiana verso i Giochi di Tokyo? Quali sono le ambizioni?

“La Nazionale italiana in questo momento, anche guardando i risultati che ha raggiunto, può ambire in alto. Basti pensare a ciò che hanno fatto di recente Ganna e Milan. Nel quartetto si può puntare in alto, c’è un gran affiatamento, son sicuro che faranno vedere che l’Italia è forte”. 

Per quanto riguarda la strada quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?

“In strada mi reputo un corridore completo, quest’anno purtroppo ho corso poco, però dal prossimo anno passerò élite e cercherò di gareggiare di più provando ad agguantare risultati importanti. Punterò sulle gare all’estero”. 

Hai già iniziato a programmare la stagione per il 2021? Quali saranno gli appuntamenti principali?

“Gli appuntamenti principali su pista sicuramente il Campionato Europeo in programma a giugno e le varie gare di Coppa del Mondo. Su strada punto a vincere qualche gara importante internazionale per cercare di trovare qualche squadra professionistica”.

Essendo stato tuo compagno di squadra lo conosci bene: cosa dobbiamo aspettarci in futuro da Jonathan Milan?

“Sono due anni che corro con Milan, l’ho visto crescere negli under 23, essendo anche più vecchio di lui. Ha un talento immenso, si vede ad occhio che è fatto per andare in bici. Fin dalle prime gare faceva vedere cose incredibili. In futuro sarà uno dei ragazzi che si faranno più vedere tra i professionisti”. 

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