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MotoGP, Valentino Rossi. “La Yamaha deve fare qualcosa e prendere esempio dalla Suzuki. Il Covid non mi ha preso in maniera cattiva”

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Valentino Rossi è tornato in gara dopo aver dovuto saltare ben due Gran Premi a causa del Covid-19. Tuttavia, il ritorno in azione del Dottore non è stato dei più felici poiché, dopo essere scattato dalle retrovie, si è dovuto fermare dopo pochi giri a causa di un guasto sulla sua M1. Intervistato da Sky Sport MotoGP, il quarantunenne di Tavullia ha parlato a ruota libera della sua situazione attuale, sottolineando come, a suo modo di vedere, la Yamaha debba farsi un esame di coscienza in vista del 2021.

“Innanzitutto complimenti alla Suzuki e a Davide Brivio per il lavoro fatto in questi anni, tanto di cappello. Sono stati bravissimi e stanno vivendo un momento magico. Riguardo la mia gara, non so cosa mi sia successo. La moto si è letteralmente ammutolita. Non si deve essere rotto il motore, è semplicemente rimasta zitta all’improvviso. Secondo me è stato un problema elettrico, ma non ne abbiamo ancora la certezza. Peccato perché oggi avevo bisogno di fare una gara e di arrivare in fondo, in maniera tale da fare 27 giri e capire come mi sarei trovato alla distanza. Ho fatto una buona partenza e stavo andando piuttosto bene, mi trovavo meglio di stamattina. Ho perso un po’ di tempo con Pecco, ma non ero male. Però, come ho detto, la moto si è spenta di punto in bianco. La stavano smontando per comprendere cosa è successo, ma ancora non abbiamo capito”.  

È stato poi chiesto delle sue condizioni di salute. “Nessun problema. Il Covid non mi ha preso in maniera cattiva. Ho solo avuto un po’ di febbre e ho sempre respirato bene. Non ho avuto altri problemi a parte il mal di testa. Sono già due settimane che mi alleno a casa, quindi sto piuttosto bene. Oggi l’unico inconveniente erano alcuni dolorini. Però ci sta, queste sono moto toste e se non le guidi per un po’ di tempo, ti lasciano dell’acido lattico”.

Dopodiché, incalzato in merito alla situazione attuale della Yamaha e alle mosse da fare in vista del 2021, Valentino ha parlato a ruota libera. Penso che il nostro riferimento debba essere la Suzuki. Dobbiamo imparare molto da loro. Per tanti anni si è pensato che il problema della Yamaha fosse il 4 cilindri in linea, in quanto si tratta di un motore di concezione vecchia rispetto a quello a V di Honda e Ducati. Invece la Suzuki ha dimostrato che non è l’architettura il problema. Davide Brivio ha fatto un lavoro egregio, perché ha fuso il metodo di lavoro giapponese con quello italiano. La MotoGP negli ultimi cinque anni è cambiata molto, è diventata più simile alla F1 e sembra che questo step la Yamaha non l’abbia fatto. Secondo me la Suzuki ha capito qualcosa sulle gomme che a noi è sfuggito. C’è da dire che una Yamaha ha vinto ad Aragon, però è incredibile come da una pista all’altra ci sia così tanta differenza. Vuol dire che c’è qualcosa sul piano tecnico che non abbiamo capito. Inoltre c’è sicuramente qualcosa che non funziona nel nostro reparto motori. La nostra moto è sempre la più lenta e abbiamo anche problemi di affidabilità. Speriamo che Yamaha faccia qualcosa, perché di solito o hai il motore più potente che però si rompe spesso, oppure hai quello meno performante, che però è una garanzia. Noi invece abbiamo tutti e due i problemi, quindi è come se la tecnologia non fosse andata avanti“.

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Foto: La Presse

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