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MotoGP, GP d’Europa 2020: sfida all’arma bianca tra Joan Mir e Fabio Quartararo, ma Franco Morbidelli continua a sognare

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Dopo una settimana di pausa, il Motomondiale torna in azione per il suo rush finale. Si comincia domenica 8 novembre con il Gran Premio d’Europa sul circuito Ricardo Tormo, dove domenica 15 andrà poi in scena il GP della Comunità Valenciana. Infine, il 22 novembre sarà il giorno del gran finale a Portimao (Portogallo).

La MotoGP sta vivendo una delle annate più folli di sempre e l’incertezza è massima. Lo dimostra il fatto che, dopo ben undici gare, la classifica iridata sia guidata da un pilota che non ha ancora vinto un Gran Premio! Infatti, sino a questo momento, chi ha raccolto più punti è Joan Mir, il quale non è mai passato per primo sotto la bandiera a scacchi. Tuttavia, il ventitreenne della Suzuki ha fatto leva sulla sua grande costanza di rendimento, testimoniata dall’aver raccolto sei podi. Un dato significativo se pensiamo come nessun altro abbia ancora superato i tre piazzamenti nella top-three.

Mir comanda la graduatoria assoluta con 137 punti, 14 in più di Fabio Quartararo, il quale a fine luglio appariva già campione in pectore. Il ventunenne francese aveva vinto con grande autorità entrambe le competizioni di Jerez de la Frontera, ma nei successivi nove appuntamenti è stato in grado di ripetersi sugli stessi livelli solo ed esclusivamente a Barcellona. Così, nonostante alcune prestazioni superlative, il transalpino ha finito per cedere la leadership iridata al “regolarista” iberico. La partita tra i due è apertissima e l’incertezza regna sovrana. The Miracle, bene o male, riesce a mantenere sempre il medesimo livello. Al contrario El Diablo è soggetto a fluttuazioni estreme, poiché è capace di rivelarsi inarrivabile, così come di non toccare palla. Insomma, due profili agli antipodi. L’alfiere della Yamaha Petronas ha dichiarato più volte di avere una predilezione per Valencia e il fatto di avere un double header sul circuito Ricardo Tormo potrebbe rappresentare un viatico molto interessante per lui. Cionondimeno, il 2020 è totalmente privo di certezze e solo la prova del campo dirà se la fiducia del francese è effettivamente giustificata.

La sfida iridata però riguarda anche altri centauri oltre a Mir e Quartararo, a cominciare da Maverick Viñales. Il venticinquenne spagnolo è inspiegabilmente ancora in corsa per il titolo nonostante non abbia mai davvero lasciato il segno. Come già detto nelle settimane scorse, il catalano è sinora apparso la brutta copia del transalpino, in quanto si è reso protagonista di alti meno convincenti di quelli di El Diablo, ma di bassi altrettanto sconcertanti. Eppure Top Gun è a 19 punti dal connazionale della Suzuki e quindi in piena bagarre per il bersaglio grosso. Dovrà però giocoforza alzare l’asticella se vorrà provare a sovvertire le attuali gerarchie e, storicamente, Valencia è una pista dove raramente lo si è visto spesso protagonista.

Ci sono poi le speranze italiane, riposte soprattutto in Franco Morbidelli. Il romano della Yamaha Petronas non gode di una M1 ufficiale, ma si è reso protagonista di alcune prestazioni da applausi e, attualmente, paga 25 punti a Mir. Il sogno iridato è ancora vivo, anche se le chance di Morbido sono ridotte. Dal canto suo Franky ne è consapevole e sa che, per puntare davvero a un clamoroso successo Mondiale, sarà necessario ripetersi costantemente sui livelli espressi nel Gran Premio di Teruel in tutte le gare rimanenti, rischiando di conseguenza il tutto per tutto.

Al di là della matematica, in condizioni normali le possibilità di Andrea Dovizioso sono minime, per non dire nulle. Il centauro della Ducati avrà anche 28 lunghezze di ritardo da Mir, ma non sembra dotato delle prestazioni necessarie per recuperare una trentina di punti in tre gare. Infine, non bisogna dimenticare Alex Rins. Il venticinquenne della Suzuki paga 32 punti al compagno di squadra e può mangiarsi le mani per l’andamento della sua stagione. L’infortunio di Jerez de la Frontera lo ha condizionato in negativo nelle prime due gare, dopodiché le cadute del GP d’Austria e di quello di Francia lo hanno privato di risultati pesantissimi. Ora come ora non è ancora definitivamente fuorigioco, anche perché è in grande rimonta. Il distacco è però ampio e chissà che non sia proprio lui a dover recriminare più di tutti fra tre settimane.

Valencia si presenta quindi con moltissime incognite, compresa quella meteo. Non si esclude, infatti, che possa fare la sua comparsa la pioggia. L’unica gara bagnata disputata in stagione, quella sulla pista di Le Mans, ha visto trionfare Danilo Petrucci e ha detto male a tutti i primi quattro dell’attuale classifica generale, mostrando invece un Dovizioso più competitivo della media. Chiaramente, non è detto che su un altro tracciato e con un asfalto differente, i valori in campo sotto l’acqua siano i medesimi. Certo è che sarebbe l’ennesimo colpo di scena di un 2020 sinora sfuggito a qualsiasi logica.

Non si sa ancora se Valentino Rossi potrà essere della partita o meno. Il Dottore, pur sentendosi bene dal punto di vista fisico, è risultato ancora posiivo al Covid-19 nella giornata di martedì, segno di come non abbia ancora smaltito del tutto il virus. Nelle prossime ore il quarantunenne di Tavullia si sottoporrà a nuovi tamponi e se dovessero risultare negativi, potrà fare il suo ritorno in pista. Se così non dovesse essere, per sostituirlo la Yamaha ha già messo in preallarme Garrett Gerloff, venticinquenne statunitense che in questa stagione è stato impegnato nel Mondiale Superbike, dove ha ottenuto tre podi.

Infine è giusto spendere due parole per Lorenzo Savadori, che farà il suo esordio in MotoGP a bordo di un’Aprilia sostituendo Bradley Smith, il cui rendimento sinora non è certo stato memorabile. La Casa di Noale ha deciso di dare questa opportunità al ventisettenne romagnolo dopo che questi ha dominato il CIV. Savadori ha scarsissima esperienza nel Motomondiale, avendo disputato solamente due stagioni complete in 125 tra il 2009 e il 2010. Dal 2016 al 2018 ha corso nel Mondiale Superbike, sempre con Aprilia, ottenendo tanti piazzamenti di prestigio. Per lui, quindi, la grande opportunità di fare una bella esperienza nella classe regina.

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Foto: La Presse

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