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Golf, Masters 2020: Dustin Johnson trionfa ad Augusta ed è sempre più numero 1 del mondo

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Dustin Johnson vince per la prima volta il Masters. La Green Jacket è sua, con un dominio che si è concretizzato dall’inizio del terzo giro e confermato nell’ultimo: l’americano, con questo risultato, si conferma sempre più numero 1 del  ranking mondiale, facendo inoltre suo il secondo Major in carriera dopo lo US Open 2016. “DJ” era già arrivato secondo lo scorso anno dietro a Tiger Woods, e quest’anno gli succede con pieno merito, con uno score di -20 (65 70 65 68). Mai nessuno come lui: è il miglior score di sempre al Masters, meglio anche del miglior Tiger e di Jordan Spieth, che erano arrivati a -18.

Al secondo posto anche Cameron Smith fa a suo modo la storia. l’australiano è il primo giocatore della storia del Masters a finire tutti e quattro i giri sotto i 70 colpi (67 68 69 69), con un -15 che ne premia la grande costanza (e ha rischiato anche di arrivare a -16 con un maestoso approccio all’ultima buca). Insieme a lui il sudcoreano Sungjae Im, che a 22 anni si va a prendere a propria volta un -3 che ne sottolinea il miglior risultato a livello Major, così come Smith, che però è di cinque anni più anziano. Quarta posizione per l’americano e numero 3 del mondo Justin Thomas, che finisce con -2 di giornata e -12 in linea generale, riuscendo a precedere un Rory McIlroy da -3 odierno e -11 totale. Per il nordirlandese, però i rimpianti sono soprattutto quelli del primo giro, così come ci sono (in parte) per il sudafricano Dylan Frittelli, pari con il par oggi, ma che comunque centra il suo miglior Major di sempre.

Settima posizione a -10 per tre: il rappresentante di Taipei C.T. Pan, l’americano e animale da Major Brooks Koepka (dallo US Open 2017 solo tre volte fuori dalla top ten) e lo spagnolo e numero 2 del mondo Jon Rahm. Decimi a -9 Webb Simpson, Patrick Reed, il canadese Corey Conners e l’australiano Marc Leishman. Due i particolari delusi di giornata: il messicano Abraham Ancer, incappato proprio all’ultimo giro in una giornata no e che va a chiudere in +4 per il giro e a -8 per il torneo, al 13° posto, e Tiger Woods, che butta letteralmente via qualsiasi cosa in quella stessa buca 12 (par 3) Anche l’anno scorso gli aveva spianato la strada verso il trionfo. La Rae’s Creek si prende anche lui come “vittima” quest’anno: lo score sulla singola buca è di 10, e neanche quattro birdie nelle ultime quattro lo salvano dal +4 di giornata e dal 38° posto.

Il miglior amateur è l’americano Andy Ogletree, che chiude 34° a -2 così come il campione dello US Open Bryson DeChambeau; da sottolineare anche il 29° posto di un magnifico Bernhard Langer, che a 63 anni compie quella che può considerarsi a tutti gli effetti un’eccezionale impresa, per un uomo che è già storia del Masters: il tedesco l’ha infatti vinto due volte, nel 1985 e 1993.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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