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Golf, il PGA Tour resta in Georgia per l’RSM Classic 2020. Webb Simpson il favorito

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Dall’Augusta National all’isola atlantica di St. Simon, dal Masters all’RSM Classic 2020. Un ritorno alla normalità per la stagione del PGA Tour 2020, che dopo tanto spettacolo in Georgia con Dustin Johnson dominatore assoluto si appresta a vivere uno dei pochi eventi che sono rimasti collocati nella propria sede nonostante la pandemia.

Negli ultimi anni dopo Augusta ci si spostava ad Harbour Town, per consentire ai golfisti di rilassarsi dopo il grande evento. Quest’anno invece la carovana si muove verso il Sea Island Resort dove l’RSM Classic verrà giocato su due differenti percorsi incrociati. L’evento di questa settimana infatti utilizza un campo per le prime 36 buche di azione, che taglieranno il field da 156 a 65 giocatori, e poi si passerà al Seaside Course per il weekend.

Un percorso progettato alla fine degli anni ’20 da Harry Colt, poi rinnovato da Tom Fazio nel 1999 ma può ancora essere considerato un design classico in cui non è richiesta la forza bruta, avendo un layout che supera a malapena le 7.000 yards. Nonostante l’essere giocato come par 70 resta infatti uno dei campi più corti del calendario del PGA Tour, abituato a percorsi molto più lunghi, soprattutto negli anni recenti. Breve, certo, ma non per questo senza insidie. L’acqua è presente in ben tredici delle buche, anche se entra davvero in gioco solamente in cinque delle stesse. Questa combinazione dà un chiaro e netto vantaggio ai giocatori che sapranno tirare la palla diritta e sbaglieranno poco, soprattutto nelle zone critiche.

Le zone di atterraggio sui green restano abbastanza generose e la mancanza di lunghezza si farà comunque sentire, con uno score previsto molto basso da parte dei primi classificati, soprattutto se non arriverà il vento dall’Atlantico. Naturalmente, essendo un percorso letteralmente sull’oceano, le giornate di vento totalmente assente sono molto rare e dunque almeno una leggera brezza costiera dovrebbe accompagnare i protagonisti lungo tutti e quattro i giorni. L’altro campo che ogni golfista giocherà una volta a testa, giovedì o venerdì, è il Plantation Course, che dovrebbe essere paradossalmente ancora più facile in quanto lungo 7.060 yards e giocato da par 72, dunque molto corto per gli standard del PGA Tour. Anche qui l’acqua sarà in gioco per circa metà delle buche. I favoriti d’obbligo saranno l’americano Webb Simpson e il coreano Sungjae Im, terzo domenica scorsa alla prima apparizione ad Augusta.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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