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F1, Giampaolo Dallara: “Ringraziamo Jean Todt che ha voluto l’Halo, altrimenti Grosjean non sarebbe più tra noi”

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Si è già detto e scritto moltissimo sul terrificante incidente occorso a Romain Grosjean nelle prime fasi del Gran Premio del Bahrain 2020 di Formula Uno disputato ieri a Sakhir. Si è parlato delle immagini scioccanti, della fantastica e provvidenziale fuga del pilota francese dalle fiamme della sua Haas e, ovviamente, anche del meraviglioso salvataggio da parte della vettura medica. Mancava solamente l’ultimo tassello, ovvero la versione di chi costruisce proprio la vettura statunitense, con l’Halo che ha letteralmente salvato la vita all’ex pilota della Lotus.

Stiamo parlando di Giampaolo Dallara, fondatore della omonima casa che costruisce la Haas VF-20 a Varano de Melegari. Le sue parole confermano quanto sia stato drammatico il momento vissuto ieri da Romain Grosjean “Sono rimasto letteralmente sconvolto dalle immagini – ammette a motorsport.com – ho avuto una grande paura, ma che sollievo vedere Romain uscire da quel rogo…”.

L’ingegnere, che ha da poco spento le 84 candeline, spiega cosa ha salvato il transalpino. “Grosjean è vivo perché c’è l’Halo, altrimenti non avrebbe avuto scampo. Oggi possiamo ringraziare Jean Todt se le monoposto dispongono di questa protezione della testa. Il presidente della FIA è stato colui che più ha spinto per l’introduzione di questa soluzione e ha avuto ragione!”.

Al netto di tutto questo, Dallara svela quali siano stati i suoi primi pensi al momento di quel terribile impatto. “Ho avuto paura. Molta paura. Poi quando ho visto Romain saltare dal rail fuori dalle fiamme ho subito pensato a cosa potevo fare di meglio. Credo che questo incidente drammatico verrà analizzato in ogni dettaglio e permetterà di migliorare ancora la sicurezza. Ogni due anni ci sono interventi per migliorare ogni dettaglio e bene è stato non abbassare mai la guardia”. Possiamo essere orgogliosi che un’azienda italiana abbia realizzato il telaio che ha retto ad un impatto così terribile. “Si può fare sempre di più ma ci è andata bene perché tutte le strutture di sicurezza hanno funzionato a dovere”.

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alessandro.passanti@oasport.it

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