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Boxe, Mondiale IBO superpiuma 2020: chi è Patrick Kinigamazi, il pugile africano sulla strada di Michael Magnesi

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37 anni, del Rwanda, ma di fatto con tanta Svizzera nella sua vita e nel suo percorso pugilistico. Dovesse essere riassunto in poche parole, questo è Patrick Kinigamazi, l’uomo che Michael Magnesi sfiderà venerdì a Fondi per il Mondiale IBO dei pesi superpiuma. Ma, naturalmente, la storia dice anche qualcosa di diverso. Dice, innanzitutto, che Kinigamazi, che di soprannome fa King Kini, è nato il 2 marzo 1983. A 15 anni, dal Ruanda, dove c’era aria neanche troppo velata di genocidio, è andato a vivere in quella Svizzera che non ha più lasciato. Thonex, Cantone di Ginevra: questa la sua destinazione e ripartenza.

La sua prima volta da professionista è del 2006, alla Salle des Fetes di Carouge contro Rocco Cipriano, sconfitto per KOT. Resterà questa una delle sue pochissime vittorie prima del limite, data la sua storica tendenza ad aggiudicarsi i combattimenti per verdetto, più spesso unanime, qualche volta un po’ meno unanime. La Svizzera comincia a scoprirlo nei pesi piuma, dal momento che conquista il titolo nazionale nel settembre 2007 contro il bernese Martino Ciano.

Cliente abituale del Palladium di Ginevra e di Carouge, qualche puntata estera se la concede: la prima è al Casino de Deauville, in Francia, dove nel 2009 batte l’americano Mario Hayes. Del finale di 2011 è la prima sconfitta, contro quel Guillaume Frenois a tutt’oggi imbattuto sulle sue 23 volte sul ring, e diventato nel 2019 anche Campione del Mondo IBF dei superpiuma. Un’altra decisione unanime lo condanna nel dicembre 2012 contro un altro francese, Sebastien Cornu, che dal 2015 non è più attivo.

Da quel momento, più nessuna sconfitta: una scalata rapida, dal 2016 in avanti, che lo porta a vincere il titolo africano dei leggeri, contro il congolese Clark Telamanou, e poi tutta la serie dei titoli mondiali WBF dei superpiuma: la prima vittima (giugno 2017) è l’argentino Juan Josè Farias, seguito dall’ungherese Robert Laki, dal nicaraguense Ramiro Blanco, e dal britannico Jordan McCorry, prima dell’ultima difesa contro il sudafricano Bongani Mahlangu. Ora, la sfida a Magnesi per un’altra cintura da mettersi addosso.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: katatonia82 / Shutterstock.com

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