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Giro d’Italia, Vincenzo Nibali: “Kelderman per ora è stato il più forte. La mia classifica è giusta, occhio al freddo”

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Vincenzo Nibali si sta godendo il primo giorno di riposo al Giro d’Italia. Lo Squalo, al momento quinto in classifica generale a 57” di ritardo dalla maglia rosa Joao Almeida, è pienamente in corsa per la conquista del titolo e ha tutte le carte in regola per puntare al suo terzo sigillo nella Corsa Rosa. In questo lunedì senza tappe in programma, il siciliano si è concesso ai giornalisti e ha analizzato la sua prima settimana di gara: “Finora il Giro è stato abbastanza tattico, non abbiamo avuto grandi salite a parte l’Etna e c’è stato poco spazio per grandi azioni. Il Giro va sempre valutato giorno dopo giorno e da un giorno all’altro il tatticismo si può sbloccare. Non c’è comunque una squadra che riesca a controllare per intero una tappa. Guardando la classifica, la posizione che ho è quella giusta. Abbiamo fatto solo un arrivo duro, l’Etna, e la classifica si è fatta solo lì. Ieri l’andamento è stato più irregolare, nella fase centrale la corsa si è addormentata. Abbiamo lavorato di squadra sulla penultima salita, nessuno è venuto ad aiutarci. Nello sprint in salita ho pagato qualcosa, ma era un arrivo poco adatto a me“.

Quella che sta andando in scena è un Giro particolare, rinviato di cinque mesi rispetto alle abitudini a causa dell’emergenza sanitaria: “Il Giro è molto strano, stranissimo. Anche al Tour abbiamo visto grandi campioni in difficoltà e anche qui è tutto molto complicato. Tutto è stato diverso in questa stagione, la programmazione è stata molto diversa e questo si sta ripercuotendo sulle grandi corse a tappe“.

L’autunno è iniziato, la neve si è già fatta vedere in montagna e il maltempo potrebbe condizionare le grandi tappe della terza settimana, visto che i fiocchi bianchi hanno fatto capolino in maniera copiosa su Piancavallo, Stelvio, Colle dell’Agnello: “Quello delle condizioni atmosferiche e delle grandi salite è un problema che non riguarda solo me. Credo che l’organizzazione abbia già preparato dei piani B e forse anche C per le tappe più critiche. Per quanto mi riguarda, un po’ di preoccupazione c’è, ma con l’andare dei giorni saremo aggiornati via via sull’andamento della situazione. Certamente sono più adatto alle salite lunghe e alte: in mancanza di queste probabilmente cambierà l’atteggiamento di tutti e forse saremo portati ad essere più aggressivi nelle tappe che precedono le grandi salite. Attualmente non lo possiamo decidere, si capirà piano piano che Giro sarà dal punto di vista altimetrico“.

Ovviamente non soltanto la neve, ma anche il freddo potrebbe condizionare la Corsa Rosa, come si è visto anche ieri a Roccaraso, dove Vincenzo Nibali ha pagato con qualche secondo di distacco la scelta di togliersi la mantellina: “Questo è un aspetto da tenere in grandissima considerazione. Tutti noi uomini di classifica abbiamo una percentuale di massa grassa molto bassa, siamo molto tirati. Coprirsi bene sarà indispensabile e alimentarsi. Quando fa tanto freddo il dispendio energetico è molto più alto“.

C’è spazio anche per parlare degli avversari: “Non è giusto concentrarsi solo su Fuglsang ed è giusto tenere d’occhio Kelderman e Kruijswijk. Ho grande considerazione di Fuglsang, ma bisogna concentrarsi sui principali rivali, tutti. Kelderman mi è parso il più forte in questo momento, è stato bravo sull’Etna a guadagnare una trentina di secondi. Assieme a lui anche Fuglsang sta andando molto forte. Almeida sta correndo bene, neanche lui sa quali margini di miglioramento abbia“.

Sabato mattina Simon Yates ha lasciato il Giro d’Italia a causa della positività al Covid-19. Lo Squalo si è soffermato anche su questa vicenda: “Preoccupato sì, ma siamo tutti sull’attenti e sappiamo di dover tenere le distanze con il pubblico. Cerchiamo di restare il più possibile nella bolla. La positività di Yates è stata molto strana, come quella di Ciccone. Ora Giulio è rientrato ed è un po’ indietro con la condizione. Spero che Yates possa tornare in bici altrettanto velocemente“.

E sulla cronometro di Valdobbiadene, che sabato avrà una valenza fondamentale sulla classifica generale: “Lo scorso anno al Giro, a cronometro, sono andato molto bene, Quest’anno abbiamo avuto pochissime occasioni per trovare il feeling con la bici da crono. A Palermo non è andata male in considerazione del mutamento delle condizioni del vento. La crono di Valdobbiadene è ondulata, da grandi rettilinei e adatta a uomini potenti, da grandi rapporti. Cercherò di difendermi“.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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