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Ciclismo, Mondiali 2020: Vincenzo Nibali e un percorso meno favorevole rispetto a quello di Aigle-Martigny

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Un cambio di programma repentino: in meno di un mese è stato stravolto il Mondiale di ciclismo 2020, con la Svizzera che ha rinunciato praticamente all’ultimo secondo ad ospitare la manifestazione iridata e l’UCI che è stata costretta in extremis a trovare una nuova sede. Per fortuna tutto è finito per il meglio, con l’Italia che ha messo una pezza a questa situazione candidandosi con Imola: proprio in terra romagnola nel fine settimana verranno assegnati i titoli iridati.

Il percorso, però, pur provando a rimanere simile (l’obiettivo infatti era quello di non stravolgere completamente la situazione, favorendo sempre gli scalatori) è cambiato. In quel di Aigle-Martigny era previsto il Col de la Petite Forclaz, quattro chilometri con una pendenza media del 10.2% e massima del 14.5%: una salita lunga e dura, che avrebbe favorito proprio gli uomini di montagna. Diverso è invece ciò che vedremo sul tracciato romagnolo: quasi 5000 metri di dislivello, due ascese da affrontare ad ogni tornata, ma molto più brevi e meno ripide. 

Ad essere sfavoriti sono coloro che avevano puntato inizialmente sul Mondiale ed ora, avendo qualità non da scattisti puri, ma magari da uomini più resistenti, molto probabilmente dovranno mettersi al servizio della squadra. Un nome su tutti è quello di Vincenzo Nibali: il siciliano della Trek-Segafredo è andato già a visionare il nuovo percorso con Davide Cassani e difficilmente in un ultimo giro assieme ai favoriti del calibro di Wout van Aert e Julian Alaphilippe potrà fare la differenza. L’obiettivo magari può essere quello di cambiare passo più lontano dal traguardo, o altrimenti, giocare per i compagni.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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