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Ciclismo, Mondiali 2020: trionfo solitario di un magnifico Julian Alaphilippe ad Imola. Caruso decimo

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Doveva essere uno scontro diretto e così è stato. Era il secondo favorito, ma è riuscito a ribaltare gli equilibri, riscattando la delusione della Milano-Sanremo. Julian Alaphilippe ha preparato al meglio l’appuntamento iridato ed ha avverato il suo sogno: il francese conquista la prova in linea del Mondiale di ciclismo 2020 in quel di Imola. Un assolo eccezionale del transalpino che ha dato spettacolo sul circuito romagnolo, durissimo con i suoi 258 chilometri ed oltre 5000 metri di dislivello. Più che meritata la sua vittoria, che si va ad aggiungere ad un palmares già di lusso: per tutta la prossima stagione sarà lui a vestire la maglia iridata. 

Dopo pochi chilometri è andata via la fuga di giornata, con sette uomini all’attacco: Jonas Koch (Germania), Marco Friedrich (Austria), Daniil Fominykh (Kazakistan), Yukiya Arashiro (Giappone), Eduard Grosu (Romania) e Ulises Castillo (Messico). Il plotone ha lasciato da subito spazio, non dannandosi l’anima: per gli uomini in avanscoperta quasi 7′ di vantaggio massimo. Poi, a mano a mano, il gruppo è andato a guadagnare qualcosa: a dettare il ritmo sono state Slovenia, Danimarca e, soprattutto, Svizzera.

Con il passare dei giri la situazione non è cambiata troppo, con il drappello al comando che è andato a perdere secondi e uomini. Solamente il teutonico Koch ed il norvegese Traeen sono rimasti davanti a tre giri dal termine. Cambio di passo netto a Gallisterna, quando mancavano 70 chilometri all’arrivo: la Francia è andata ad allungare il plotone, riprendendo gli attaccanti. A quest’accelerazione non è susseguito però nessuno scatto.

Sulla penultima scalata di Gallisterna ci ha provato Tadej Pogacar (Slovenia): attacco non troppo convinto dell’ultimo vincitore del Tour de France che in ogni caso ha guadagnato in solitaria una quindicina di secondi sul plotone gestito al meglio dal Belgio. Coraggiosa l’azione dello sloveno, che si è dovuto arrendere però sull’ultima salita del Mazzolano: lì si è accesa la miccia nel gruppo, con tantissimi scatti. Prima Tom Dumoulin (Olanda), poi è stata la volta dell’Italia che ci ha provato con Damiano Caruso e Vincenzo Nibali, seguiti a ruota però da Wout van Aert (Belgio), Rigoberto Uran (Colombia) e Mikel Landa (Spagna).

La differenza ovviamente si è fatta a Gallisterna: i big si sono affrontati faccia a faccia, Marc Hirschi (Svizzera) ha alzato il ritmo, mentre si è sgretolata la squadra italiana con Nibali ultimo ad arrendersi, ma lo scatto giusto è stato quello di Julian Alaphilippe (Francia), che ha messo in crisi tutti, andando via in solitaria. Una quindicina di secondi guadagnati dal transalpino su un quintetto formato dallo stesso Hirschi assieme a van Aert, Jakob Fuglsang (Danimarca), Primoz Roglic (Slovenia) e Michal Kwiatkowski (Polonia).

Una battaglia uno contro cinque, che il francese è riuscito a vincere, trionfando con una decina di secondi sui rivali: arrivo in lacrime per lui. Alle sue spalle volata per l’argento dominata da un deluso van Aert, con Hirschi terzo su Kwiatkowski. Nel gruppo successivo Damiano Caruso è giunto, come migliore degli azzurri, nella top 10.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

1 Commento

1 Commento

  1. OLIMPIONICO

    27 Settembre 2020 at 18:52

    il francesino e’ stato ancora una volta fortunato, NIBALI meritevole ma non poteva fare di piu’. I Mondiali in ITALIA all’ ITALIA non portano bene. Non se ne parli piu’ per 15 anni. Speriamo che ai GIOCHI le sorti del nostro Campione e del transalpino si invertano.

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