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Tour de France 2020, il melanconico tramonto di Fabio Aru. 2 minuti alla prima salitella: sarà una Grande Boucle da gregario

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Fabio Aru è già uscito di classifica al Tour de France 2020 al termine della seconda tappa. La frazione odierna presentava alcune salite interessanti e che sulla carta dovevano creare scompiglio in gruppo, generando i primi distacchi tra i big. A Nizza tutti i favoriti per il trionfo finale sono però giunti insieme senza particolari problemi, mentre il sardo ha tagliato il traguardo a 2’26” da Julian Alaphilippe. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha pagato dazio sulle ascese in Costa Azzurra e non ha tenuto il passo dei migliori, palesando una condizione fisica ancora deficitaria e uno stato di forma ben lontano dalle aspettative. Il 30enne aveva rinunciato ai Campionati Italiani di domenica scorsa proprio per prepararsi al meglio alla Grande Boucle, ma l’alfiere della UAE Emirates ha faticato tremendamente e sembra essere entrato in un vortice negativo.

Tre anni fa trionfava a La Planche des Belles Filles e alla 12ma tappa indossava la maglia gialla, vestendo il simbolo del primato per un paio di giorni e concludendo in quinta posizione a Parigi. Oggi si stacca da un gruppo nutrito su salite tutt’altro che proibitive. Sembrano passati secoli dai quei bei momenti, un’infinità di problemi fisici e criticità varie gli hanno complicato la vita nel 2018 e nel 2019. Purtroppo sembra essere un melanconico tramonto, tutto lascia pensare a una Grande Boucle di rimessa e di gregariato in supporto al giovane sloveno Tadej Pogacar. Fabio Aru sperava di ritrovarsi al Tour de France e di battere un colpo, ma l’inizio è stato pessimo e sembra difficile recuperare sulle grandi montagne, se le prime “salitelle” hanno già prodotto questi effetti.

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stefano.villa@oasport.it

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