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Nuoto, Fabio Scozzoli: “Voglio andare oltre i miei limiti. 50 rana olimpici? Gareggio fino a 40 anni”

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Lavorare duro e saper trarre giovamento dalle sconfitte. Fabio Scozzoli, classe ’88, di voglia di gareggiare ne ha ancora tanta e in questi giorni di “quasi normalità” va in cerca della sua nuotata dopo che la pandemia ha sconvolto i piani di tutti e lo ha costretto a spingere la macchina almeno per un altro anno. Le Olimpiadi di Tokyo sono infatti l’obiettivo principale e per un 32enne non è certo semplice assorbire il tutto mentalmente e guardare in prospettiva.

Fabio però, forte delle proprie convinzioni, è intenzionato a proseguire su quella strada che possa portarlo a massimizzare i propri riscontri sui 100 rana, spinto da una concorrenza interna (Nicolò Martinenghi e Federico Poggio per fare alcuni nomi) che male non fa in termini di stimoli. Specialità che poi vive un momento stellare a livello internazionale, con un’asticella portata molto in alto non solo dall’asso britannico Adam Peaty, ma da una serie di atleti capaci di nuotare su tempi da 58″, sinonimo di eccellenza.

Scozzoli, reduce dai bronzi europei nei 50 e nei 100 rana a Glasgow (Gran Bretagna) in vasca corta, è pronto a raccogliere la sfida e a prepararsi per bene: “Ho grandi motivazioni negli allenamenti, spingo al 100% ogni giorno nonostante non vi siano grandi competizioni troppo vicine“, le parole del romagnolo intervistato da OA Sport (in collaborazione con Sport2U) nel corso della puntata di Swim2U. Una situazione non facile, comunque, per via dell’emergenza sanitaria che ha costretto i nuotatori a rivedere tutto. Ora, forse, l’unica vera competizione nella quale si potrà gareggiare in questo 2020 potrebbe essere il Trofeo Settecolli (11-13 agosto). “Il nostro stato di forma, pensando alle gare di Roma, non sarà al top, ma comunque è bello tornare a competere anche per provare una sensazione di normalità“.

Si diceva della concorrenza e indubbiamente un Martinenghi che stabilisce il nuovo primato italiano di 58″75 sui 100 rana e un Poggio che spinge così tanto alle spalle sono un bello stimolo: “Io mi alleno tutti i giorni con Poggio, con il quale mi contendo la qualificazione olimpica. A Tenerife, prima dell’interruzione dovuta alla pandemia, mi sono confrontato con Martinenghi in allenamento. Sono tutti aspetti, chiaramente, che ti consentono di alzare l’asticella“. Per Fabio, ancor prima del crono a sensazione, l’obiettivo principale è quello di trovare una stabilità fisica: “Ho sempre qualche piccolo problemino, vado alla ricerca di una condizione al 100%. Conosco la strada che mi ha portato a ottenere i miei migliori tempi e cerco di superare i miei limiti per continuare a crescere a quasi 32 anni.Voglio tirar fuori il meglio sui 100 per Tokyo“.

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E se mettessero i 50 rana a Parigi 2024?Nuoto fino a 40 anni (ride). In quel caso sono certo che tanti si specializzerebbero su quella distanza e io potrei pensare di fare un lavoro specifico“. A chiosa, una considerazione sulla crescita dell’intero movimento italiano, ricordando i grandi risultati dei Mondiali 2019 a Gwangju (Corea del Sud): “Il gruppo è cresciuto sulla spinta di tanti giovani interessanti e con i veterani (tra cui mi ci metto anch’io) che sono ancora competitivi. La squadra è solida e in un contesto collettivo che funziona, questo dà sicurezza anche al singolo“.

LA VIDEO INTERVISTA A FABIO SCOZZOLI

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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