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MotoGP, GP Stiria 2020: numeri, statistiche e curiosità. Anche l’Austria scopre il suo “GP regionale”

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Il trittico mitteleuropeo del Motomondiale si concluderà domenica 23 agosto a Spielberg, pista dove è stato programmato un double header. Infatti dopo il Gran Premio di Austria disputato il 16 agosto, nei prossimi giorni andrà in scena l’inedito Gran Premio di Stiria, creato appositamente per la singolare stagione 2020, pesantemente condizionata dalla pandemia di Covid-19. A differenza di quanto avvenuto in Formula Uno, nel Motomondiale avere GP intitolati a regioni amministrative non è una novità assoluta, anzi tornando indietro nel tempo si trovano svariati esempi in tal senso.

Storicamente la nazione che ha utilizzato maggiormente questo stratagemma è la Spagna, dove è ormai diventata abitudine disputare svariati appuntamenti nell’arco della stessa stagione. Pertanto, con il Gran Premio nazionale incastonato a Jerez de la Frontera, già negli anni ’90 cominciò la proliferazione dei GP regionali allo scopo di utilizzare quanti più circuiti possibile. Nel 1996 venne inventato il Gran Premio di Catalogna, da tenersi ogni anno nell’autodromo di Montmelò. Per il 1998, quando sorse la necessità di recuperare il GP del Portogallo, cancellato per ragioni organizzative, si creò una tantum il Gran Premio della Comunità autonoma di Madrid, in maniera tale da poter gareggiare a Jarama. Pochi mesi dopo, nel 1999, nacque anche il Gran Premio della Comunità Valenciana, istituito per permettere al circuito Ricardo Tormo di avere il proprio posto nel calendario iridato. Inoltre nel 2010 ha visto la luce anche il Gran Premio di Aragona, istituito inizialmente per sostituire il GP di Ungheria sulla pista di Alcaniz, ma poi diventato presenza fissa. Come se non bastasse, in questo 2020 si è aggiunto alla lista anche il GP di Andalucia, creato appositamente per disputare un double header a Jerez.

Dunque la Spagna ha usato a ripetizione l’espediente dei Gran Premi regionali, ma non è stata la prima nazione in cui è stata istituita tale pratica. Infatti, se guardiamo alla storia del Motomondiale, ci si renderà conto di come siano esistiti due esempi antecedenti alla diffusione dei GP in terra iberica, uno dei quali è addirittura stato una presenza fissa in calendario dall’edizione inaugurale del 1949 sino al 1971. Parliamo del Gran Premio dell’Ulster, che nonostante fosse l’unico GP programmato nell’arcipelago britannico, venne così nominato perché tenuto in circuiti situati nell’Irlanda del Nord (quello di Clady tra il 1949 e il 1952, sostituito poi da quello di Dundrod, nei pressi di Belfast, dal 1953 al 1971). Considerata la delicata situazione politica dell’area all’epoca, si ritenne che chiamare l’evento “Gran Premio di Gran Bretagna” avrebbe potuto attirare sgradite attenzioni da parte dell’IRA. Di conseguenza, per ragioni di quieto vivere, si optò per intitolare l’evento proprio all’Ulster, provincia irlandese ancora oggi divisa tra Eire e Regno Unito.

Infine esiste il precedente del Gran Premio del Baden-Württemberg, tenutosi una tantum nel 1986. In quella stagione, il previsto Gran Premio del Sudafrica venne cancellato in risposta alle politiche di Apartheid in vigore nel Paese. Pertanto, allo scopo di recuperare l’evento, si tenne una seconda gara in Germania, utilizzando la pista di Hockenheim. L’appuntamento fu nominato proprio in onore del Land in cui l’autodromo è costruito.

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Quindi, come abbiamo visto, grazie al GP di Stiria l’Austria si aggiungerà a Gran Bretagna, Germania e Spagna come nazione in cui si è tenuto un GP intitolato a una propria entità amministrativa di natura regionale. Ben presto entrerà nella lista anche l’Italia, visto che il 20 settembre è programmato il Gran Premio di Emilia Romagna.

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Foto: Shutterstock

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