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Giro di Lombardia 2020: la Classica di Ferragosto. Vincenzo Nibali contro Remco Evenepoel, sfida generazionale

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Correre il Giro di Lombardia a Ferragosto. Se ce lo avessero detto a gennaio ci saremmo messi a ridere: la Classica delle Foglie Morte, evento tipicamente autunnale e che solitamente chiude la stagione del grande ciclismo, non può essere spostata in piena estate. Poi è arrivata la pandemia, il calendario delle gare è stato letteralmente stravolto e una Monumento simbolo del pedale ha radicalmente cambiato collocazione nel programma, diventando in un batter d’occhio il faro di questo agosto decisamente atipico per gli italiani. Oggi si corre la 114ma edizione di una delle corse più amate dagli appassionati, una Classica che si è sempre distinta per la sua durezza e che ha quasi sempre premiato dei fuoriclasse, corridori capaci di tenere su salite impegnative e di sapersi destreggiare lungo un tracciato ricco di insidie. In questo speciale sabato 15 agosto ci sarà anche l’incognita del grande caldo, con cui i corridori non hanno mai affrontato il Giro di Lombardia.

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Sarà una gara massacrante, lo hanno già messo in preventivo i big che si presenteranno ai nastri di partenza: si parte a Bergamo alle ore 12.25, si arriverà a Como attorno alle ore 18.30 dopo 231 km di fatica. Prima del via verrà osservato un minuto di silenzio in memoria delle persone che ci hanno lasciato durante l’emergenza sanitaria, nella città più colpita dal male che ha stravolto le nostre vite in questo anno così particolare. Si monta in bicicletta per tornare a vivere e per gustarsi uno show di rara bellezza, ad appena sette giorni di distanza dall’avvincente Milano-Sanremo vinta da Wout Van Aert: oggi non ci sarà il fortissimo belga, capace di giganteggiare ovunque negli ultimi dieci giorni, perché è impegnato al Giro del Delfinato, ma ne vedremo davvero delle belle perché i pretendenti al successo sono diversi.

Il mirino, però, è inevitabilmente puntato su Remco Evenepoel, colui che è già stato ribattezzato come il nuovo Merckx. Il belga si è reso protagonista di un’azione memorabile settimana scorsa al Giro di Polonia e si presenta come il favorito numero 1 per il successo. Il 20enne insegue il suo primo sigillo in una Classica Monumento dopo aver già trionfato a San Sebastian e agli Europei a cronometro (giusto per citare le sue due vittorie più eclatanti del 2019). Tutto lascia pensare a una sfida generazionale con Vincenzo Nibali, che a 35 anni vuole battere ancora un colpo, dopo aver già conquistato il Giro di Lombardia nel 2015 e nel 2017 (entrambe le volte giungendo da solo al traguardo in seguito ad attacchi superlativi). Lo Squalo è parso in ottima forma nelle ultime settimane, ha attaccato sul Poggio sette giorni fa e al Gran Piemonte ha lavorato per Giulio Ciccone. La gamba c’è e il cuore non manca: il siciliano proverà sicuramente a inventarsi qualcosa, l’eventuale terzo sigillo gli permetterebbe di eguagliare due miti come Fausto Coppi e Costante Girardengo.

Il terzo incomodo dovrebbe essere l’olandese Mathieu Van der Poel, anche se è parso decisamente sottotono tra Strade Bianche e Gran Piemonte. Ci sarà anche l’altro orange Bauke Mollema a difendere il titolo, tanta curiosità attorno all’ecuadoriano Richard Carapaz (vincitore dell’ultimo Giro d’Italia), fa paura il danese Jakob Fuglsang. E poi tanti outsider italiani e stranieri come Gianluca Brambilla, Giulio Ciccone, Michael Woods, Alberto Bettiol, Aleksandr Vlasov, Tim Wellens, Ivan Ramiro Sosa, Tao Geoghegan Hart, Gianni Moscon, Rafal Majka, Andrea Bagioli, Mikel Nieve, Wilco Kelderman, Fabio Aru, Valerio Conti e Diego Ulissi.

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La corsa si deciderà come sempre negli ultimi 75 km, ormai entrati nell’antologia del ciclismo, con quattro salite davvero da urlo: Ghisallo (8,6 km al 6,2% di pendenza media con massime del 12% nel finale), Muro di Sormano (1,9 km al 15,8% di pendenza media con punte del 27%, preceduti dai 5,1 km della Colma al 6,6%), Civiglio (4,2 km al 9,7% di media con punte del 14%) e San Fermo della Battaglia (2,7 km al 7,2%). Dalla cima dell’ultima ascesa mancheranno 5,3 km all’arrivo, soltanto gli ultimi 1500 metri saranno pianeggianti per giungere sul Lungo Lario Trento e Trieste, dove verrà incoronato il vincitore del Giro di Lombardia 2020.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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