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Formula 1

F1, prime crepe nel meccanismo perfetto della Mercedes: caldo e pressione delle gomme lacune da non sottovalutare

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Superman aveva la kryptonite. La Mercedes ha il caldo. Di cosa stiamo parlando? Delle uniche cose che possono mettere in crisi due entità di un livello quasi sovrumano. Da un lato il supereroe della Marvel, dall’altra la scuderia di Brackley con la sua formidabile W11. Una vettura che non sembrava avere alcun difetto, almeno fino agli ultimi tre giri del Gran Premio di Gran Bretagna di F1 della scorsa settimana. La troppa usura ha portato alla delaminazione degli pneumatici di Valtteri Bottas prima, e Lewis Hamilton dopo, ma oggi si è scritto un capitolo ancor più indicativo sotto questo punto di vista.

Sin dai primi chilometri del Gran Premio del 70° Anniversario della massima categoria del motorsport, infatti, le due Frecce Nere hanno sofferto in maniera incredibile di blistering. Il caldo, e il cambiamento della pressione delle gomme imposta da Pirelli (unita ad una scelta di mescole di uno stop più morbido) hanno reso le coperture delle Mercedes carne da macello. Erano sufficienti pochi chilometri, davvero una manciata di tornate, e gli pneumatici posteriori delle due vetture venivano devastati da larghe strisce nere con pezzi di battistrada che volavano via.

Una situazione che ha costretto a ricorrere a due pit-stop per Hamilton e Bottas, in una gara nella quale Max Verstappen ha vinto, anche, per un migliore comportamento delle sue gomme. La Mercedes oggi ha alzato bandiera bianca, bianca come le gomme (tra le altre cose ancora nuove) che hanno dovuto montare per arrivare al traguardo, in qualche modo. Per fare un esempio lampante che spieghi quanto oggi il team di Brackley abbia sofferto, l’ultimo stint dell’inglese (durato poco meno di 10 giri) ha visto nel suo finale di nuovo la comparsa del temuto e temibile blistering.

Già da anni le Mercedes hanno dovuto far fronte al problema del caldo, sia per il motore, sia per gli pneumatici, e lo hanno risolto con diversi stratagemmi. Questa volta sono stati sorpresi dalla situazione di oggi a SIlverstone e ne sono usciti con le ossa rotte. Certo, guardando il risultato si legge di un secondo e terzo posto, ma quello che ha fatto notizia è come le Frecce Nere fossero spettatrici immobili di quello che stava accadendo. Un piccolo neo. Una minima crepa, ma le vetture tinte di nero hanno dimostrato di essere “umane”. Domenica si correrà al Montmelò, ancora con la colonnina di mercurio a schizzare verso l’altro. Vedremo ancora una W11 terrestre, quindi? 

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Foto: Lapresse

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