Seguici su

Formula 1

F1, Mondiale 2020: la Ferrari conferma il ricorso contro la sentenza sulle prese dei freni della Racing Point. McLaren si tira indietro

Pubblicato

il

Che vi sia una guerra politica in F1 non è un mistero ormai e la situazione si aggiorna di ora in ora di nuovi episodi. Il tema è sempre lo stesso: prese dei freni della Racing Point. La sanzione comminata dalla FIA al team inglese di 15 punti e di 400.000 euro è piaciuta poco ad alcuni dei team concorrenti che hanno deciso di fare ricorso rispetto a quanto stabilito dalla Federazione Internazionale.

Tra le scuderie contrarie al giudizio citato c’è la Ferrari che, secondo quanto riferito dal giornalista di RACER Chris Medland, ha confermato di presentare appello e quindi di voler andare fino in fondo a una questione molto spinosa. Di fatto, l’intenzione della scuderia di Maranello è quello di capire in che modo la squadra gestita da Lawrence Stroll sia venuta in possesso della proprietà intellettuale di quel particolare e nello stesso tempo se ciò sia stato agevolato da Mercedes, visto il rapporto particolare che lega la Stella a tre punte a Stroll.

[sc name=”banner-app-2020″]

Vero che è secondo quanto riferisce Medland, i quattro team schierati contro questa decisione perdono i pezzi. McLaren infatti non dovrebbe seguire questo iter e lo stesso potrebbe riguardare la Williams. Voci maligne dal paddock riferiscono di un Toto Wolff persuasivo nei confronti di team clienti o futuri tali, visto che la squadra di Woking disporrà l’anno prossimo del motore Mercedes, mentre quella di Grove è già spinta dal propulsore teutonico. In un quadro di questo genere solo Renault e Ferrari, per l’appunto, potrebbero proseguire nella loro battaglia.

[sc name=”banner-article”]

CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DELLA F1

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: LaPresse

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *