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Ciclismo, i promossi e rimandati della settimana: Evenepoel e Van Aert svettano, van der Poel e Alaphilippe chiamati a riscattarsi già alla Sanremo

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Si è appena conclusa la prima settimana di grande ciclismo dal ritorno delle competizioni dopo lo stop dovuto alla pandemia. Tra Strade Bianche, Vuelta a Burgos, Circuito de Getxo e la prima metà della Route de l’Occitanie abbiamo visto atleti già in palla ed altri, invece, che non hanno ancora ingranato. Di seguito andiamo ad analizzare i promossi e i rimandanti di questi sette giorni.

I PROMOSSI

Wout Van Aert (Jumbo-Visma) – Non poteva che essere promosso a pieni voti il belga della Jumbo-Visma. Van Aert conquista il successo nella Strade Bianche e lo fa in modo a dir poco autorevole, staccando tutti e presentandosi solo e a braccia alzate in Piazza del Campo.

Remco Evenepoel (Deceuninck-Quick Step) – L’enfant prodige belga, grazie al successo nella Vuelta a Burgos, vince la terza corsa a tappe del suo 2020 su tre disputate. L’assenza di cronometro lo penalizza, ma il giovanissimo fiammingo rimedia staccando tutti sull’erta di Picon Blanco e difendendosi egregiamente a Lagunas de Neila, salita meno adatta alle sue caratteristiche. In ottica Giro le sue quotazioni aumentano ulteriormente.

Davide Formolo (UAE Team Emirates) – Il campione d’Italia è autore di una prova maiuscola alla Strade Bianche e conquista un bel secondo posto. Ennesima dimostrazione che le gare in linea sono decisamente più adatte a lui dei grandi giri.

Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) – Il campione di Germania ricomincia da dove aveva finito. Nella sua ultima gara prima dello stop, la Parigi-Nizza, aveva conquistato il successo fin qui più prestigioso della sua carriera. Alla Strade Bianche ottiene un podio dopo una gara che lo ha visto battersi come un leone.

Alberto Bettiol (EF Pro Cycling) – Il vincitore uscente del Giro delle Fiandre dà spettacolo sugli sterrati senesi. E’ uno dei più generosi durante la Strade Bianche, alla fine coglie un quarto posto agrodolce che dà, ad ogni modo, ottime indicazioni in ottica futuro prossimo.

Damiano Caruso (Bahrain-McLaren) – Il siciliano torna finalmente alla vittoria, sette anni dopo l’ultima volta, nel Circuito de Getxo. Indubbiamente non poteva sognare ripartenza migliore.

Sonny Colbrelli (Bahrain-McLaren) – Sonny ricomincia da protagonista assoluto alla Route de l’Occitanie. Nella prima frazione è terzo, nel seconda batte tutti in volata mettendosi dietro anche uno come Bryan Coquard che, sulla carta, gode di uno spunto migliore.

Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) – Alla Vuelta a Burgos giunge quarto, alle spalle di Evenepoel, Landa e Almeida, un buon piazzamento che, comunque, non aggiunge certamente qualcosa al suo palmares. Fa, però, estremamente piacere rivedere il colombiano pimpante dopo diversi anni difficili. Sia sul Picon Blanco che a Lagunas de Neila è tra i più generosi e finisce anche per pagare gli eccessi di foga, ma va bene così, sperando di averlo ritrovato veramente.

Jonathan Milan (Cycling Team Friuli) – Dopo il quarto posto di febbraio nell’inseguimento individuale ai Mondiali su pista di Berlino, il promettente classe 2000 del Team Friuli regala un’altra gemma. Milan, infatti, nella settimana appena conclusa ha stravinto il campionato italiano U23 a cronometro, rifilando quasi un minuto a coloro che lo hanno accompagnato sul podio, vale a dire Andrea Piccolo e Antonio Tiberi.

Benjamin Thomas (Groupama-FDJ) – Il campione del Mondo e d’Europa in carica dell’Omnium torna a gareggiare su pista nella Sei Giorni delle Rose di Fiorenzuola e subito si rende protagonista di prestazioni a dir poco maestose. Nell’arco di tre dì vince, dominando, la corsa a punti, lo scratch e l’omnium che erano in programma. Sempre più il favorito numero uno per Tokyo 2021.

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I RIMANDATI

Jakob Fuglsang (Astana) – Alla Strade Bianche è sembrato a lungo il più forte e sul tratto di Monte Sante Marie si era levato tutti di ruota. Nel finale, tuttavia, si spegne malamente. E parliamo di una gara che misura comunque solo 185 chilometri. Manca ancora un po’ di autonomia.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix) – Una foratura in un momento chiave della gara lo penalizza durante la Strade Bianche, ma la gamba non era comunque sembrata quella dei giorni migliori. Non va comunque alla deriva e conclude tra i primi quindici. Alla Sanremo sarà della partita.

Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) – Alla Strade Bianche attacca già a 80 chilometri dal traguardo in compagnia proprio di van der Poel. In seguito, però, cade e, poi, fora svariate volte. Corsa maledetta e ingiudicabile. Ha il merito di portarla a termine nonostante tutto. Rimandato, anch’egli, a Sanremo.

Richard Carapaz (Team Ineos) – Alla Vuelta a Burgos ottiene un buon sesto posto, ma in due arrivi in salita perde 1’58” da Evenepoel. Si trova meglio sulla più lunga erta di Picon Blanco, che sulla più breve e ripidissima Lagunas de Neila. Ad ogni modo, in ambedue le occasioni gestisce le energie in modo rivedibile. Crescerà nelle prossime gare, ma basterà per ripetersi al Giro?

Simon Yates (Mitchelton-Scott) – Lui, alla Vuelta a Burgos, subisce addirittura un passivo di 5’23” da Remco Evenepoel. Va detto che oltre tre minuti li ha persi nella prima frazione, ove, più di tutti, ha pagato l’andatura folle e i vantagli. Nei due arrivi in salita, ad ogni modo, ha lasciato sul piatto in entrambi i casi oltre un minuto dall’enfant prodige fiammingo.

Fabio Aru (UAE Team Emirates) – Entra in top-10 alla Vuelta a Burgos, ma mostra i soliti problemi ormai atavici. Si difende in maniera dignitosa a Picon Blanco, ove porta a casa un nono posto a 1’03” da Evenepoel, ma a Lagunas de Neila non entra nei primi venti e non è nemmeno il primo degli italiani, preceduto, al traguardo, di quasi 30″ da un bravissimo Matteo Fabbro.

Elia Viviani (Cofidis) – Il 2020 del veronese, al momento, sembra stregato. La vittoria non vuole proprio saperne d’arrivare. L’accarezza solo nella prima tappa della Route de l’Occitanie, nella quale arriva secondo alle spalle di Coquard.

Alejandro Valverde (Movistar) – Nel 2020 sembra effettivamente essere arrivato il momento del declino per il fuoriclasse murciano. Alla Vuelta a Burgos non riesce a restare coi migliori in salita e conclude con un insipido 15esimo posto finale. Va comunque molto più forte dei suoi giovani compagni Marc Soler ed Enric Mas, grama soddisfazione in un momento complesso.

Philippe Gilbert (Lotto-Soudal) – Alla Strade Bianche non si vede mai e si limita a concludere la corsa molto lontano dai primi. Occhio, però, a non sottovalutarlo troppo in ottica Sanremo, poiché il 38enne vallone, negli appuntamenti da lui più sentiti, non è nuovo ad estrarre conigli dal cilindro.

Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) – Il rimandato che più si avvicina alla bocciatura. Alla Strade Bianche molla subito e non porta nemmeno a termine la gara. Un brutto segnale.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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