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MotoGP, Valentino Rossi e la voglia di continuare: la passione più forte dell’anagrafe

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Valentino Rossi è finito, Valentino Rossi è bollito: le argomentazioni sul centauro di Tavullia sono un po’ queste. Lui le avrà lette tante di quelle volte da riderci e scherzarci sopra però di fatto la voglia di competere è sempre la stessa. La stagione passata senza vittorie, non essendo mai stato davvero in lizza per il titolo iridato in MotoGP, dà manforte agli oppositori del Rossi agonista. Tuttavia il buon Valentino va avanti per la sua strada, allungando la striscia di partecipazioni nel Motomondiale iniziata nel 1996, quando ancora ci trovavamo nel 20° secolo.

L’annuncio del matrimonio con la Yamaha Petronas del centauro di Tavullia è atteso e alcune percentuali sono già emerse. Dalle parole di Valentino, infatti, trapela che la trattativa c’è e ancor di più il desiderio di continuare a gareggiare “Con i ragazzi del team Petronas stiamo parlando per il 2021, è stato bello. Non è vero che ho già firmato, anzi siamo ancora lontani dalla firma. Per ora stiamo parlando, ma posso dire che al 99% sarà ancora in pista l’anno prossimo“.

Ne è passata di acqua sotto i ponti dai suoi inizi però il 46, incurante di dicerie e allusioni più o meno sgradevoli, prosegue con il proprio lavoro, cercando di trovare delle soluzioni all’enigma Yamaha in vista di quel che sarà. In prospettiva i record che Rossi può fare suoi sono diversi e sono strettamente legati alla propria longevità agonistica ma di fatto il suo sogno è sempre legato al successo del 10° titolo iridato in carriera.

Una doppia cifra che, allo stato attuale delle cose, è una specie di maledizione. Ma lui, forte di nove titoli mondiali, 115 vittorie, 234 podi e 65 pole, non vuol proprio saperne di alzare bandiera bianca, ricordando le imprese leggendarie: la vittoria di Assen (Olanda) nel 2007 e la rimonta dall’undicesimo posto, sorpassando il dominatore di quell’anno Casey Stoner (Ducati) a 4 giri dal termine, oppure quel magnifico duello sempre con l’australiano l’anno dopo a Laguna Seca (Stati Uniti) con quella manovra al “Cavatappi” tra follia e razionalità e ancora l’infilata ai danni di Jorge Lorenzo nel 2009 all’ultima curva di quell’ultimo giro in Catalogna, da “Mezzogiorno di fuoco“.

Pagine storiche di motociclismo indelebili che Valentino vuole continuare ad aggiornare. Il Mondiale dunque si riaprirà con questo target da tenere bene a mente, in barba ai rottamatori 2.0 e ai detrattori di una vita a cui, forse, il “Dottore” un po’ mancherà quando deciderà di dire basta, venendo meno quella rivalità che per anni ha rappresentato l’antagonismo per eccellenza tra chi venerava il campione e chi lo osteggiava per partito preso. Le quaranta primavere sono arrivate e sono state superate, ma nuovi traguardi attendono il 46. Non resta che aspettare, a questo punto, l’esito della pista.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Abdul Razak Latif – Shutterstock

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