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Formula 1

F1, la Ferrari ammette che la perdita di potenza è da associare ai cambiamenti regolamentari

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La questione motore in Ferrari tiene sempre banco. Non vi sono dubbi che, facendo un confronto tra le potenze raggiunte l’anno scorso e quelle di quest’anno, ci sia una sostanziale differenza a vantaggio della SF90. Tanti, per non dire tutti, nel paddock credono che dietro l’accordo tra FIA e F1 ci sia stata un modo per venirsi incontro: da un lato la decisione di non procedere a danno della Rossa e dall’altro il rispetto delle norme da parte del Cavallino Rampante, che avrebbe rivisto il progetto, quando magari la SF1000 era già stata ideata attorno alle caratteristiche del super propulsore.

Vero o presunte queste affermazioni, resta il fatto che Mattia Binotto, come rivela autosport.com, ha ammesso che il regolamento abbia portato la Rossa, ma anche il resto dei partecipanti, a modificare alcuni concetti legati al motore. Pertanto, non è solo un discorso legato al Cavallino Rampante. Una piccola ammissione da parte del Team Principal della Rossa? Forse un po’ sì, al pari della constatazione che il famoso lockdown per la pandemia ha creato non pochi problemi alla scuderia di Maranello in fatto di sviluppi e di accorgimenti da introdurre sulla monoposto.

In una situazione difficile come questa, con il congelamento di motore, telaio e cambio (per citare i componenti più importanti) a partire dal GP D’Austria (3-5 luglio), poter apportare le correzioni dovute è assai difficile e, considerando il fatto che anche nel 2021 vi saranno delle restrizioni, il contesto per la Ferrari potrebbe complicarsi ulteriormente.

 

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Foto: LaPresse

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