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F1, GP Stiria 2020: perché gli aggiornamenti in Ferrari non hanno funzionato? Messa a punto non da top team

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Domanda: ma perché gli aggiornamenti della Ferrari in Stiria non hanno funzionato? Prima del time-attack bagnato, tutti o quasi c’eravamo serviti di curve, telemetrie e confronti tra cronologici per appurare quali differenze si potessero riscontrare tra la SF1000 (versione esordio) e quella del secondo round. Alla fine della fiera, si è appurato che la Rossa oltre che avere meno potenza in rettilineo, ha ancor più problemi in termini di carico aerodinamico. Risultato? Un disastro.

Il motivo che può spiegare questa debacle nelle qualifiche (10° Sebastian Vettel e 14° Charles Leclerc, anche perché penalizzato), chiosata da Charles con una condotta di corsa irresponsabile, è riferito alla metodologia di lavoro nel corso del weekend. Forse, anche dal punto di vista tecnico, gli ingegneri hanno commesso degli errori in termini di messa a punto. Sulla carta, l’ala anteriore avrebbe dovuto dare una migliore efficienza aerodinamica, mentre il nuovo fondo dare un sopporto in termini di carico, sposando una filosofia costruttiva simile a Mercedes. Nelle qualifiche però le Rosse sono naufragate nel vero senso del termine.

L’impressione è che si sia fatta tanta confusione e introdotto questo materiale senza però tener conto del set-up o di un bilanciamento di base per farlo. In sostanza, le mancanze in termini gestionali si fanno sentire e, se il Team Principal Mattia Binotto ha parlato nel suo intervento su Sky Sport di metodo, allora la situazione è davvero critica. L’assenza di un percorso chiaro da seguire si fa sentire.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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