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Tennis, i tornei dello Slam potrebbero ridurre i montepremi tra il 30 e il 50%. Meno soldi per i giocatori

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Non vi sono dubbi che questo periodo così particolare sia stato accompagnato da un legame: il rapporto tra l’emergenza sanitaria e quella economica. Le misure di distanziamento sociale e di lockdown adottate dagli Stati per la pandemia hanno avuto risvolti confortanti sul piano della salute, ma hanno provocato danni dal punto di vista produttivo.

In un contesto del genere, si può affermare, senza timore di essere smentiti, che una delle motivazioni principali (secondo alcuni l’unica…) della ripresa dei campionati di calcio nel Vecchio Continente vada a toccare la sfera economica, essendoci in ballo accordi con le televisioni e partnership varie. Introiti già molto limitati dalla necessità di disputare i match in assenza di pubblico allo stadio: niente tickets e zero entrate su quel fronte.

Un aspetto, quest’ultimo, che non riguarda solo il “Pallone”, ma anche altri sport che stanno cercando di capire se riprendere o meno. Uno di questi è il tennis. La pratica con racchetta e pallina, se si guarda al circuito internazionale, è sospesa fino al termine di luglio (settore maschile) e in questi giorni si sta decidendo il da farsi da agosto in avanti. Le ipotesi sul tavolo sono molte ed è chiaro che l’eventualità di disputare anche i tornei più importanti a porte chiuse potrebbe essere l’unico modo per vedere qualcosa di agonistico nel 2020.

In questo caso è chiaro che gli organizzatori dovranno far fronte a perdite sostanziali che, secondo alcune testate, saranno del 60% rispetto al 2019, considerando i Major in programma (US Open e Roland Garros). Ciò inevitabilmente potrebbe avere dei riflessi importanti nei montepremi. Tradotto: meno soldi in entrata, meno soldi per i giocatori. In sostanza, se si mettono a confronto il 2020 e il 2019, la riduzione potrebbe essere tra il 30% e il 50%. Un aspetto di non poco conto per le tasche dei tennisti, specie quelli al di fuori della top-100, che già giocando poco vedrebbero abbattuti i propri guadagni.

Resta da capire come ATP, WTA e ITF vorranno intervenire per dare un sostegno su questo fronte, ben sapendo che in un periodo eccezionale come questo sono necessarie misure eccezionali. Il famoso fondo di soccorso per i giocatori più in difficoltà da parte dei tennisti dalla classifica più alta potrebbe essere un’idea, come si era potuto leggere sul sito dell’ATP alcune settimane fa. E’ chiaro però che la riduzione citata negli Slam avrà delle conseguenze rilevanti per tutti.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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