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Formula 1

F1, i Test di febbraio non contano più. A luglio vedremo in pista vetture rivoluzionate. Anche la Ferrari con una SF1000 B?

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Signore e signori, presto si andrà in scena. Liberty Media qualche giorno fa ha fatto il suo annuncio: 8 gare a porte chiuse nel Vecchio Continente e partenza in Austria, a Spielberg, con due round consecutivi il 5 e il 12 luglio. Sul Red Bull Ring, dunque, il Circus si esibirà davvero, dopo la falsa partenza di Melbourne (Australia) a marzo, quando l’organizzazione non era stata così eccellente vista la pandemia in corso.

Ma che situazione ci ritroveremo in casa della Red Bull? Un contesto molto particolare perché, prima che tutto abbia inizio, qualcosa è cambiato. Di fatto, le macchine saranno un po’ diverse da quelle che avrebbero dovuto gareggiare a Melbourne, ma saranno congelate in molte parti per essere mantenute tali anche nel 2021. Il motivo? Cercare di ridurre i costi, vista la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Pertanto in Austria saranno omologati telaio, sospensioni, trasmissione, più altre parti che saranno specificate. Quindi sviluppo azzerato? Nel biennio 2020-2021 ci saranno due token relativi agli interventi sulla vettura per rimediare ad alcuni errori.

Sarà quindi una corsa contro il tempo per i Reparti Corse delle squadre che hanno ripreso le loro attività a fine maggio. Sì perché, con il citato congelamento a partire da luglio, è d’obbligo pensare in breve tempo a una “versione B” della monoposto, in grado di conciliare velocità e affidabilità. Per questa ragione, quanto si è visto nel corso dei test a Barcellona, unico riferimento di questa particolarissima stagione 2020, è molto relativo dal momento che le monoposto che correranno sul tracciato austriaco saranno diverse, come detto.

In quest’ottica la Ferrari, tra i top team, è quella probabilmente con più punti interrogativi. I dubbi e le perplessità non erano mancati nel corso dei test sulla pista iberica: difficoltà nel trovare la prestazione pura e sottosterzo erano stati gli aspetti critici. Per questa ragione, è molto probabile che la Rossa cercherà di presentarsi con una vettura cambiata in molteplici aspetti, sia in termini di grip meccanico che di aerodinamica. Il team del Cavallino Rampante dovrebbe aver lavorato alacremente all’altezza della sospensione posteriore, allo scopo di avere un miglior bilanciamento. Le modifiche, dunque, dovrebbero riguardare le geometrie delle barre anti rollio e gli ammortizzatori rotanti. Le nuove barre dovrebbero garantire una gestione migliore della gomme in curva, aumentando l’aderenza e riducendo il menzionato sottosterzo. Gli ammortizzatori incideranno sulla guidabilità della monoposto, per riuscire ad assorbire meglio le sconnessioni dell’asfalto e il passaggio sui cordoli.

In merito all’aerodinamica, sono stati apportati già alcuni interventi sulla macchina di Maranello. Come scritto da Paolo Filisetti della Gazzetta dello Sport, la Rossa è stata rivista nel fondo vettura, dopo aver riscontrato una torsione della scatola del cambio, e nell’ala di manta sotto al muso. E poi si parla anche di una versione 2 della power unit per dare maggior potenza, viste anche le caratteristiche del Red Bull Ring.

Certo è che le altre scuderie non staranno a guardare e anche loro vorranno arrivare pronte all’appuntamento. Mercedes, nel corso delle prove in Catalogna, ha mostrato i muscoli con il sistema DAS: una soluzione che permette di modificare in pista la convergenza delle ruote anteriori della vettura e di avere dei benefici in molteplici aspetti. Nello stesso tempo a Brackley potranno curare meglio l’affidabilità legata al propulsore che a Barcellona non ha convinto molto, per usare un eufemismo, considerando i problemi tecnici avuti in diversi casi. Ecco che in questa competizione il team di casa, ossia la Red Bull, potrebbe far saltare il banco, con il geniale Adrian Newey sempre innovativo e Max Verstappen motivato a replicare il successo dell’anno passato.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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