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Martina Valcepina, short track: “Milano-Cortina 2026 sarebbe un sogno, Arianna Fontana è un esempio”

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Martina Valcepina è da ormai molte stagioni una punta di diamante della squadra italiana di short track. Medaglie in tutte le competizioni (Olimpiadi, Mondiali ed Europei) sia individuali che di squadra, Valcepina è certamente una delle pattinatrici più forti soprattutto nei 500 metri, oltre ad essere un perno di una staffetta che ha saputo salire sul podio nelle grandi manifestazioni con costanza. La rappresentante delle Fiamme Gialle si è raccontata in esclusiva ad OA Sport, parlando della stagione appena passata, con uno sguardo al futuro fino al 2026 e alle Olimpiadi di Milano-Cortina.

La quarantena dura ormai da molto tempo e terminerà domani. Come stai affrontando questo momento e cosa hai fatto per passare il tempo?

Ormai siamo a casa da tanto, visto che la Lombardia è stata una delle prime regioni a chiudere.  Mi sono inventata tante attività con le bambine. Non posso lamentarmi e ho usufruito di questo periodo per stare con loro”. 

La cancellazione dei Mondiali ha portato voi atleti a chiudere la stagione con largo anticipo ed iniziare quella nuova molto presto. Quanto tutto questo può influire sulla vostra preparazione?

“La stagione è finita un mese prima del previsto ed ho già cominciato a riprendere gli allenamenti di preparazione in vista della prossima stagione. Sicuramente non è semplice, perchè in casa siamo limitati, però credo che ognuno a modo proprio sia riuscito a fare il possibile. Si sta cercando di mettere delle toppe per evitare di perdere troppo e di avere delle mancanze. Senza ghiaccio è comunque difficile essere al solito livello di preparazione”.

Un giudizio sulla tua stagione, considerando anche che i Mondiali erano un appuntamento importante. Sei comunque soddisfatta? 

“Sicuramente i Mondiali erano una prova decisiva, però io comunque valuto la stagione in maniera positiva, soprattutto dall’inizio della Coppa del Mondo fino agli Europei. Le ultime due prove, invece, ho avuto qualche problema in più, perchè mi sono ammalata dopo gli Europei. Cercavo di trovare, poi, il feeling giusto in vista dei Mondiali, visto che lo scorso anno a Sofia sono stata squalificata dopo aver vinto nei 500 e quindi cercavo di trovare la forma giusta per riscattarmi in questi”. 

Nei 500 metri sei ormai una delle migliori al mondo, mentre nei 1000 e 1500 metri non sempre sei riuscita a raggiungere gli stessi risultati. Stai lavorando anche su queste distanze per provare a vincere medaglie europee e mondiali? 

“L’obiettivo è quello di provare ad essere competitiva anche nelle distanze più lunghe, però bisogna lavorare molto per riuscire a migliorare su queste distanze. Io credo proprio di avere un fisico ed una muscolatura esplosiva adatta ai 500 e quindi ho bisogno di tanto lavoro. Qualcosa in passato sono comunque riuscita a raccogliere e ci sono stati dei miglioramenti. Poi nel 2014 sono rimasta ferma per la nascita delle bambine ed il lavoro che stavo facendo si è un po’ annullato. I 500 metri, invece, mi vengono spontanei, mentre il lavoro sulle altre distanze non è stato costante e sto cercando di svilupparlo ora”.

Una qualificazione alle Olimpiadi che passa dai risultati della staffetta, che comunque non ha mai deluso e ha sempre centrato gli obiettivi. Come vivete tutto questo all’interno della squadra?

Assolutamente la staffetta sia femminile sia maschile è un punto di forza. In staffetta si vive proprio un’altra atmosfera, quasi magica, dove ti leghi tantissimo alle tue compagne, che magari fino ad un attimo prima erano state delle avversarie nelle distanze individuali“.

Che rapporto hai con Arianna Fontana? Cosa significa avere in squadra una campionessa del suo calibro?

“Arianna è un esempio da seguire. Sportivamente parlando abbiamo in squadra una delle più forti pattinatrici di sempre ed è una fortuna avere una compagna di squadra come lei”.

Ci sono giovani molto interessanti che stanno cercando di emergere. Credi che il futuro possa essere roseo per lo short track azzurro?

“Ci sono tante giovani che hanno voglia di migliorarsi e hanno tanti esempi in squadra per costruire un bel futuro. Sono abbastanza positiva sulla possibilità che ci sia qualcuno che nei prossimi anni possa prendere il nostro posto”

Guardando ancora più avanti, nel 2026 ci sono le Olimpiadi di Milano-Cortina. Punti ad esserci? 

“Sinceramente non ci ho ancora pensato a Milano-Cortina, anche perchè avrei 34 anni e sarebbe la mia quinta Olimpiade. Sicuramente è un obiettivo che ti metti in testa, che ti poni, anche perchè arrivare a chiudere la carriera con un’Olimpiade in casa sarebbe il sogno di tantissimi atleti. Già fare un’Olimpiade, poi farla in casa, sarebbe davvero bellissimo. Non so ancora come andrà, anche perchè dovrò capire la gestione delle bimbe. Fino a quest’anno andavano alla scuola materna e quindi potevano saltare anche più giorni per seguirmi a Courmayeur, ma poi inizieranno le scuole elementari e quindi dovrò anche capire come gestirle. Vedrò di organizzarmi e spero di esserci“.

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andrea.ziglio@oasport.it

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Foto: LaPresse

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