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Ciclismo, Fabian Cancellara: “Io e Tom Boonen come Federer e Nadal. I giovani passano presto professionisti”

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Uno dei ciclisti più forti del Nuovo Millennio. Uno specialista delle corse di un giorno: Fabian Cancellara. L’elvetico si è ritirato ormai dal 2016, ma i ricordi affiorano in questi giorni di lockdown e ne ha voluto parlare in un’intervista su Eurosport.

A concentrarsi è sulla rivalità con un altro fenomeno della disciplina, Tom Boonen, trovando un paragone piuttosto interessante con il tennis: “Lui indossava la maglia di campione nazionale del Belgio, io quella di campione nazionale svizzero. Come per Nadal-Federer, per molti anni è stato così tra Tom e me. Eravamo sempre in lotta, anche se in realtà abbiamo avuto solo un confronto diretto, al Giro delle Fiandre. Il resto era per ciò che avevamo creato. Il Fiandre e la Parigi-Roubaix sono state le nostre carriere, le abbiamo conquistate entrambi. Lui voleva vincere, io volevo vincere. Quindi in tutti quegli anni abbiamo lottato tra di noi ma, ovviamente, ci sono stati altri che ci hanno sfidato”.

Poi il discorso si sposta sulle differenze tra il ciclismo di oggi e quello di qualche anno fa, citando i giovani fenomeni del momento: “La mia opinione è che tutti hanno iniziato molto presto per diventare professionisti, come ad esempio Remco Evenepoel e Mathieu van der Poel, ma ce ne sono di più. Anche Egan Bernal è un corridore molto, molto giovane ed è già molto forte. E poi quando andiamo da Evenapoel a Gilbert vediamo tutti gli anni di differenza. C’è stato un ricambio generazionale, i ciclisti più giovani stanno diventando bravi prima. Ma non so quanto dureranno. Prima si progrediva lentamente, passo dopo passo, e dopo aver corso per molti anni ci si ritirava a 35 o 40 anni. E oggi si incomincia a soli 20 anni, sei nel ciclismo da protagonista e questo è un cambiamento”.

Il migliore in assoluto? “Eddy Merckx è quello che ha vinto di più, penso che sia lui il migliore. Anche se in ogni decennio ciclistico abbiamo avuto corridori incredibili o ci sono ciclisti super bravi. Il mio decennio è andato bene, io ho fatto il massimo mentre Eddie ha fatto il massimo nella sua epoca. Ed ora c’è un nuovo decennio. Forse parleremo di Evenepoel, Van der Poel e poi non sappiamo cosa verrà dopo. È sempre difficile dire “OK, questo è il migliore”. Penso che sia bello guardare al passato. Abbiamo visto corridori incredibili, gare incredibili e vittorie incredibili. Penso che quando uno vince una o due Classiche Monumento, sia, ovviamente, in lista e hai vinto una gara straordinaria”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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