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Calcio, Pierpaolo Marino: “Siamo soddisfatti delle decisioni assunte, non è però ancora chiaro cosa accade in caso di sospensione”

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Il calcio italiano tornerà ufficialmente in campo e nel weekend del 20-21 giugno andranno in scena i recuperi della 25ma giornata che non si sono potuti tenere a causa della pandemia nel nostro Paese nel mese di febbraio.

Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma saranno i match in programma, preceduti dalle semifinali e dalla finale di Coppa Italia (17 giugno) e sulle date dei penultimi atti di quest’ultima competizione le polemiche non mancano. Si partirà comunque, ma la domanda che tutti si pongono è la seguente: si riuscirà a terminare la Serie A? Di fatto il rispetto del protocollo avallato dal Comitato tecnico scientifico prevede che in presenza di un caso positivo in una squadra scatti la quarantena di 14 giorni per tutti gli effettivi e ciò chiaramente porterebbe allo stop definitivo. Ciò è legato all’art.1 dell’Ordinanza 21 febbraio 2020 del Ministero della Salute (“E’ fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19″). I dirigenti del “Pallone” sperano quindi in un allentamento, legato a un riscontro favorevole a giugno della curva epidemiologica? Probabilmente sì, visto che le alternative potrebbero anche essere l’introduzione del play-off e dei playout oppure il congelamento della classifica, come avvenuto in Francia.

A dire la sua sua sul tema è il direttore dell’area tecnica dell’Udinese Pierpaolo Marino: “Siamo soddisfatti delle decisioni assunte: come era negli auspici del presidente Pozzo, il pericolo degli infortuni viene diminuito da questi ulteriori 10 giorni a disposizione per la preparazione fisica. Dopo di che si giocherà ogni tre giorni e sarà una situazione particolare, noi però cerchiamo di prepararci al meglio per affrontare questa particolare sfida di disputare un terzo di campionato in poco più di un mese. Restano delle incognite: non è ancora chiaro come si cristallizzerebbe la classifica nel caso in cui una delle squadre finisse in isolamento e non ci fosse più tempo per terminare il campionato senza rinviare ulteriormente il prossimo. Questo è sicuramente un fattore che andrà stabilito nel più breve tempo possibile“, le parole di Marino a Udinese Tv (fonte: Ansa).

In 10 mesi ci troveremo a disputare un campionato e un terzo, una cosa mai accaduta nella storia del calcio.Tuttavia, sul tavolo rimangono diverse problematiche come il mercato, anche e soprattutto perché attualmente in Serie A ci sono 92 calciatori in svincolo e bisogna vedere in che maniera le società vorranno gestire la situazione. Occorrerà anche vedere se le società e i calciatori accetteranno la proposta di prolungare i contratti di ulteriori due mesi. E’ chiaro che anche l’AIC non dovrà esagerare riguardo le fasce orarie delle partite. Già in passato sono stati fatti sacrifici, senza contare poi le partite dei primi turni di Coppa Italia che vengono giocate nei pomeriggi di agosto, quindi non credo che siano questi i problemi reali“, ha aggiunto il dirigente bianconero.

Parole che fanno riflettere sulle tante criticità del “Pallone” che sta cercando di salvare il salvabile, ma in un contesto così critico si fa davvero fatica a intravedere una via d’uscita ideale.

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Foto: LaPresse

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