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Boxe: Mike Tyson come Rocky Balboa. Fisico invidiabile a 53 anni. E quelle cartucce ancora da sparare…

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Mike Tyson e l’ennesima sfida di un uomo che ha fatto la storia della boxe. Il pugile più iconico degli ultimi trent’anni abbondanti, il combattente capace di ipnotizzare tutto il mondo con la sua forza e di uscire dall’universo esclusivo della nobile arte entrando nell’immaginario collettivo anche di chi è sempre stato poco vicino a questo sport. Se si pensa ai guantoni è inevitabile pensare a Iron Mike, un ex Campione del Mondo planetario passato agli onori della cronaca non soltanto per le gesta sul ring ma anche per il suo comportamento al di fuori del contesto sportivo. Una condanna per stupro e l’orecchio morsicato a Evander Holyfield in un mitologico incontro hanno contribuito ad alimentare le voci attorno a questa figura che in pieno lockdown è tornata a fare parlare di sè.

Ora lo statunitense ha 53 anni, non combatte dall’ormai lontano 2005 (sconfitto) ma è tornato ad allenarsi e la sua forma fisica è davvero invidiabile nonostante un’età tutt’altro che verde. Fisico d’acciaio, esorbitante potenza dei colpi, sguardo cattivo e tanta voglia di tornare a regalare spettacolo, rimettendosi in gioco per beneficenza: nel prossimo incontro, con un’avversario ancora da definire anche se si parla di un affascinante terzo atto proprio contro Holyfield, non ci saranno titoli mondiali o cinture in palio ma la voglia di ruggire nuovamente e di confermare a se stesso di essere ancora l’uomo capace di ipnotizzare il mondo con la sua forza bruta.

Mike Tyson ha ancora qualche cartuccia da sparare, a 53 anni suonati e con un glorioso passato alle spalle. Gli amanti della boxe avranno sicuramente pensato alle analogie col mitologico Rocky Balboa che, nell’ultimo capitolo della saga, tornava a combattere ad addirittura 59 anni, dopo aver perso l’amata moglie Adriana, faticando a convivere col suo trionfale passato fatto di titoli mondiali ed epocali battaglie (come quella contro Ivan Drago che ha segnato una generazione intera). In quell’occasione il personaggio interpretato dall’eterno Sylvester Stallone fronteggiava addirittura il Campione del Mondo dei pesi massimi, quel Mason Dixon poco amato dal grande pubblico perché vinceva tutti gli incontri nel volgere di pochi minuti senza regalare spettacolo.

Una simulazione al computer aveva dato per vincente Rocky Balboa contro l’iridato di turno e allora l’incontro prese vita realmente: un uomo di 59 anni tornava sul ring perché aveva ancora qualche cartuccia da sparare, per frastornare il rivale “con colpi pesanti, carri armati, bazookate, cannonate”. In un passaggio del film, il sempre simpatico Paulie Pennino (il fratello di Adriana) disse a Rocky Balboa: “Ci vuole coraggio a salire sul ring con la certezza di essere sconfitti… ma tu ce la farai Rocky“. Il pugile chiese al cognato cosa glielo facesse pensare e la risposta fu inequivocabile: “La carica delle tue cartucce“.

Quello era “solo” un film, il sesto capitolo che chiuse una delle saghe più celebri della storia del cinema. Rocky perse di pochissimo ai punti uscendo a testa altissima dal ring e dimostrando ancora una volta quello che era. Mike Tyson, nella realtà, si esibirà in un incontro ancora tutto da definire e con un avversario ancora da comunicare, lo farà per l’orgoglio e per donare soldi ai più bisognosi in questo momento di grande difficoltà, sempre con quelle ultime cartucce da sparare: mai come in questi casi è giusto dire che l’età è solo un numero su un pezzo di carta.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Shutterstock

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