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Atletica, Alex Schwazer: “A Losanna le possibilità erano scarse, adesso punto su Bolzano e sono fiducioso”

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Si è concluso con un nulla di fatto il ricorso di Alex Schwazer al tribunale federale di Losanna contro la squalifica per doping fino al 2024. L’atleta altoatesino, medaglia d’oro nella 50 km di marcia alle Olimpiadi di Pechino 2008, non si rassegna ed è pronto a lottare fino in fondo per dimostrare la sua innocenza. Il prossimo passo, per il 35enne nativo di Vipiteno, sarà quello del processo di Bolzano attualmente in programma il 30 giugno e che potrebbe però essere spostato a settembre a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.

Sapevamo che a Losanna le possibilità erano scarse perché ci sono molti indizi, ma ancora nessuna prova certa – ha spiegato Schwazer al Dolomiten – Punto su Bolzano e sono fiducioso che la mia vicenda possa avere un buon esito“. Lo slittamento al 2021 dei Giochi Olimpici di Tokyo lascia comunque ancora aperto uno spiraglio per le speranze dell’azzurro, il quale guarda con fiducia al prossimo processo di Bolzano. “Che le provette nei laboratori vengono manipolate, lo sappiamo dai fatti avvenuti a Mosca. Se nel mio caso le provette sono state manipolate, allora il laboratorio di Colona è sicuramente coinvolto. I miei avversari non sono gli atleti, ma la Iaaf (Federazione Mondiale di Atletica Leggera) e la Wada (Agenzia mondiale antidoping). Per me è comunque importate poter dimostrare la mia innocenza“, ha dichiarato il campione olimpico di Pechino 2008.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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