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Roger Federer vs Rafael Nadal: 16 anni fa il primo capitolo della saga infinita

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Esattamente 16 anni fa iniziava una rivalità che avrebbe segnato il mondo del tennis e dello sport. Come Borg-McEnroe, Senna-Prost, Alì-Frazier, lo svizzero Roger Federer e lo spagnolo Rafael Nadal iniziarono il loro percorso condiviso, fatto di vittorie (tante) e sconfitte (poche). Un modo di intendere il gioco diverso: da un lato il tennis elegante e “stiloso” dell’elvetico; dall’altro il furore e la forza del mancino iberico. Un scontro tra opposti, uno scontro tra due miti. Il 28 marzo 2004, il primo capitolo della saga.

Era il terzo turno del torneo di Miami e sul campo centrale del Crandon Park a Key Biscayne i favori del pronostico erano tutti per Federer. Il rossocrociato, numero 1 del mondo, si presentava in Florida forte di due Slam vinti (Wimbledon 2003 e Australian Open 2004) e del successo a Indian Wells contro il britannico Tim Henman. Il 17enne Nadal, n.34 del ranking, era il tennista più giovane del tabellone e aveva fatto vedere cose notevoli ad Auckhland (finale persa contro lo slovacco Dominik Hrbaty), ma era poco conosciuto dai non addetti ai lavori.

La sorpresa fu grande perché in appena 69 minuti Rafa inflisse un duplice 6-3 a Roger. Lo svizzero fu letteralmente investito dalla profondità di palla del suo giovane avversario, strepitoso nel suo tennis difensivo, percorrendo la riga di fondo a velocità pazzesche. Federer cercò di alzare il suo livello nel secondo set, ma dovette cedere all’aggressività dell’avversario. I colpi mancini dell’iberico, sul lato del rovescio del n.1 del ranking, furono la chiave e l’impresa del giovane tennista nativo di Manacor si concretizzò.

I commentatori furono spiazzati da questo ragazzino, con il look da ribelle e una cattiveria agonistica senza eguali. Il fenomeno di Basilea fu costretto ad arrendersi, comprendendo la forza del suo rivale. Seguirono altri 39 incontri, con Rafa in vantaggio 24-16 nel computo totale e Roger capace di elevare il proprio tennis nel tempo, aggiudicandosi sette degli ultimi match disputati. Numeri che fanno da didascalia a un confronto eterno tra due attori consumati del palcoscenico sportivo.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Sonia Alves-Polidori-shutterstock

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